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Giovanni Tranquilli, pioniere dell’industria bacologica nel Piceno e nelle Marche: una serie di incontri per ricordarlo 

ASCOLI - Gli eventi sono promossi dall'Accademia di Studi Piceni in occasione dei 100 anni dalla morte dello studioso che ha dato un forte impulso al territorio negli anni a cavallo fra la seconda metà dell'Ottocento e la prima metà del Novecento
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Dopo la prolungata pausa dovuta alle restrizioni imposte a causa della pandemia, l’Accademia di Studi Piceni riprende le attività pubbliche (quelle personali di approfondimento e di studio non si sono mai fermate).

Attività che ripartono con un progetto che riguarda un personaggio non solo importante ma addirittura determinante per tutto il Piceno, e di cui quest’anno ricorre il centenario della morte: Giovanni Tranquilli, pioniere dell’industria bacologica nel Piceno e nelle Marche.

 

Giovanni Tranquilli

Per ricordarlo a chi già lo conosce e raccontarlo a chi ancora non sa quanto la sua attività abbia influenzato, positivamente, il territorio ascolano e piceno negli anni a cavallo fra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, durante i prossimi mesi verranno messe in campo molte iniziative.

La prima già da questa settimana. Mercoledì 19 aprile, infatti, le celebrazioni saranno inaugurate dall’incontro “Semi di seta: storie e vicende di un recupero” di Franco Laganà e Gianni Silvestri. Sarà la prima di altre conferenze che vedrà protagonisti diversi studiosi dell’argomento, e che andranno avanti fino al 27 maggio.

Gli incontri saranno moderati dalla vice presidente dell’Accademia di Studi Piceni, Piersandra Dragoni.

I TITOLI – “La storia industriale di Ascoli Piceno tra Ottocento e Novecento” di Giuseppe Di Bello (29 aprile); “Giovanni Tranquilli e suo zio Antonio Orsini” di Maria Luce Sestili (4 maggio); “Giovanni Tranquilli e la bacologia” di Giuseppe Di Bello (12 maggio); “Gelso e seta ai tempo di Sisto V” di Marco Corradi (17 maggio); “Gli stabilimenti bacologici ascolani e l’arte della comunicazione di massa” di Augusto Agostini (27 maggio).

 

CHI E’ GIOVANNI TRANQUILLI – Giovanni Tranquilli è uno dei pionieri della bachicoltura ascolana, industria che ha cambiato profondamente la città dal punto di vista sociale ed economico: portò infatti ricchezza e diede un forte, decisivo e determinante impulso allo sviluppo industriale di tutto il territorio.

Il suo lavoro è stato fondamentale anche perché mediante incroci tra razze e seguendo gli insegnamenti di Louis Pasteur riuscì in maniera insperata a debellare la pebrina (malattia devastante causata da un parassita che veniva ingerito con le foglie di gelso) selezionando bachi da seta in grado di resistere all’infezione.

Il suo multiforme ingegno lo portò ad occuparsi anche di una cantina sociale con annessa distilleria, di un’officina elettrica, di una fabbrica di lavori in cemento, della produzione di vetro e della produzione di cremor di tartaro.

Insegnò fisica e scienze naturali sia nella scuola tecnica sia nel Liceo cittadino e fu tra i promotori della cattedra ambulante di agricoltura, in cui ricoprì sia il ruolo di docente sia quello di presidente.

Insignito del titolo di Grande Ufficiale della Corona d’Italia e di Cavaliere al merito del Lavoro, ha lasciato numerosi testi sulla bachicoltura. E a proposito di bachicoltura: negli anni a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento, ad Ascoli e nelle immediate vicinanze, sono stati censiti all’incirca 50 stabilimenti bacologici, di questi 4 erano suoi.

 


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