Il teatro romano di Ascoli
di Luca Capponi
Dopo un lungo restauro finanziato da Fondazione Carisap e Comune, fu restituito alla collettività nell’anno 2010. Un luogo ricco di storia, magico, destinato all’arte teatrale. Il teatro romano, appunto, con le sue origini che risalirebbero al I secolo avanti Cristo. Posizionato tra via Ricci e via Angelini, in centro storico, rappresenta sicuramente uno dei monumenti più suggestivi delle cento torri. Soprattutto durante la stagione estiva, quando in orario serale fa da sfondo a spettacoli all’aperto.
Rifiuti in un angolo
Un tesoro che, però, secondo molti potrebbe essere sfruttato meglio a livello turistico. Ben vengano illuminazione e manutenzione costante, ovviamente. Ma le proposte per migliorare in tal senso non mancano, visto che, esclusi gli eventi estivi, non vi sono altre occasioni per visitarlo.
Perchè, ad esempio, non renderlo fruibile durante i restanti mesi dell’anno? Magari, con un utilizzo oculato, potrebbe rimanere aperto in certe fasce orarie o in determinati giorni per turisti, appunto, ma anche per scolaresche o semplicemente per chi vorrebbe scattare una foto più da vicino. Anche solo utilizzando il sentierino che costeggia il monumento, ad esempio. Si potrebbero organizzare piccole visite guidate raccontandone la storia, e perchè no, posizionare dei cartelli con le informazioni salienti. Insomma, quello che si fa un po’ dappertutto, in Italia e nelle Marche, per dare lustro ai beni più preziosi.
Ringhiera con cartello di avvertimento
Al momento, infatti, il teatro si presenta off limits sia dall’ingresso principale che da quello laterale, dove trova spazio una precaria (e orrenda) rete metallica e, nei pressi, un cumulo di rifiuti abbandonati in un angolo da chissà quanto tempo. Gli unici cartelli che abbiamo notato in loco sono quelli che segnalano il passaggio della processione. Mah. Comunque meglio di niente…
Ovviamente, l’eventuale apertura del teatro romano andrebbe conciliata con un adeguato controllo, poichè il rispetto e la salvaguardia da incivili e maleducati viene prima di tutto.
Giriamo dunque la proposta a chi di dovere e a chi si occupa di compiere valutazioni in tal senso, perchè si tratta comunque di passaggi che meritano i giusti pareri a livello di fattibilità. Ricordiamoci sempre infatti che siamo davanti a un tesoro archeologico che ha travalicato i secoli, tutelato a livello storico e non solo.
E se da una parte arrivano proposte, dall’altra giungono segnalazioni. L’ultima riguarda la stradina laterale che costeggia il sito. Di norma, il suo utilizzo è riservato ai privati, proprietari di alcuni terreni poco distanti. Ci sono dei tratti, però, sia della Diocesi che della Soprintendenza. Fatto sta che, spesso e volentieri, come accade in molte zone del centro, essa diventa terra di nessuno. Soprattutto di giorno, infatti, si trasforma in un parcheggio “abusivo”, tra cartelli farlocchi e…auto bellamente in sosta senza permesso o ticket.
Parcheggio di fianco al teatro
Passa la processione
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