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Rsa “San Giuseppe”, la società che la gestisce diserta il tavolo  di conciliazione in Prefettura

SAN BENEDETTO - Viola Rossi, Fp Cgil, sindacato promotore dell'iniziativa: «Inoltre, l'azienda intende cambiare il contratto attualmente applicato, intraprendendo la strada della mercificazione dell’assistenza alla persona»
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Viola Rossi

 

Non è andato a buon fine il tentativo di raffreddamento, convocato dalla Prefettura a seguito dello stato di agitazione sindacale dei lavoratori della Rsa “San Giuseppe” di San Benedetto su iniziativa della Cgil funzione pubblica di Ascoli.

La Kos Care, la società che gestisce la Rsa, non si è presentata al tavolo di conciliazione.

 

«Questa scelta – dichiara Viola Rossi, segretaria provinciale della Fp Cgil – non solo rappresenta l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di sindacato e lavoratori, ma denota anche quanto la società si senta al di sopra delle stesse pubbliche istituzioni presenti al tavolo, quali l’Ufficio Territoriale del Governo rappresentato dal Capo di Gabinetto, Mauro Papa, e l’Ast di Ascoli, rappresentata da Cesare Milani.

 Alla luce di ciò, il tentativo di conciliazione è evidentemente fallito e ne è stata messa al corrente la Commissione di Garanzia per lo sciopero».

 

«Le ragioni che hanno spinto l’organizzazione sindacale – continua Rossi – ad intraprendere tale iniziativa sono diverse e rinvenibili innanzitutto nell’inadempienza di Kos verso un accordo sindacale inerente all’organizzazione del lavoro che prevede l’obbligo, per il gruppo, di fornire un certo fabbisogno di personale per la struttura ed il Centro Diurno.

Non solo quindi l’azienda è venuta meno a quanto sancito da accordo integrativo, ma addirittura si è negata al confronto nonostante i diversi solleciti di parte sindacale.

Il tutto a scapito del servizio che ha subito una forte carenza di personale in turno, carichi di lavoro massacranti per i lavoratori e, di conseguenza, una perdita nella qualità dell’assistenza agli ospiti della struttura stessa».

 

«Oltre a ciò – dichiara ancora la sindacalista – la scelta di cambiare già dal prossimo mese il contratto nazionale attualmente applicato, in favore di uno, quale quello di Confcommercio, che la Cgil non ha sottoscritto proprio perché fortemente penalizzante per il settore socio-sanitario e perché rischia di aprire la strada ad una serie di soggetti che poco hanno a che fare con i servizi alla persona, risulta essere un ulteriore segnale della doppia strada che Kos vuole intraprendere: quella della mercificazione dell’assistenza alla persona da un lato e quella di totale rottura con la Fp Cgil dall’altro».

 

«Pertanto – conclude la nota sindacale, firmata dalla segretaria Rossi – preso atto anche del fatto che Ast Ascoli ha assicurato di fare luce sui livelli di assistenza garantiti da Kos agli utenti della struttura ed ha ribadito la massima collaborazione con la Fp Cgil per ripristinare condizioni di lavoro idonee a garanzia anche del servizio reso al territorio e agli ospiti della Rsa e del Centro Diurno, il sindacato ha ribadito che non intende indietreggiare.

E metterà in campo tutte le iniziative più opportune, coinvolgendo anche il sindacato dei pensionati (lo Spi) e la Camera del Lavoro affinché la dotazione organica, i carichi di lavoro del personale ed i minuti di assistenza riservata agli ospiti tornino ad essere dignitosi per i lavoratori e per l’utenza».

 


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