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Malattie professionali in crescita di quasi il 35% nel Piceno: «Necessario rivedere prestazioni e norme Inail»

ASCOLI - Il dato, relativo al primo trimestre di quest'anno, è in linea con il resto della regione (+ 32,7%). Guido Bianchini, presidente del comitato locale: «Dietro l’analisi statistica ci sono le persone, donne e uomini che hanno visto la loro vita cambiare per sempre»
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Nel primo trimestre 2023 nelle Marche sono stati denunciati all’Inail 4.050 infortuni sul lavoro con una riduzione dell’22.6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ma disaggregando i dati emerge un aumento di quelli in itinere (complessivi) che passano da 492 a 571 (+16.3%).

 

Degli infortuni, 3.290 hanno riguardato lavoratori italiani (81,2%) e il resto di lavoratori di paesi stranieri. Il 35.4% sono di donne. Il 21% accaduti nella gestione industria e servizi (+1.3%). In aumento quelli in agricoltura che passano da 228 a 251 (+10%) e quelli per conto dello stato da 719 e 490 denunce (+19.7%).

Nelle Costruzioni c’è un incremento si passa da 237 a 273 (+15.2%).

Colpisce il dato del settore fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche poiché si passa da 37 a 73 denunce con una crescita del 70.3%.

Complessivamente nel manifatturiero si registra una crescita del 14.1%.

 

E’ confermata la particolare situazione degli infortunati per classi di età poiché tutte registrano una diminuzione ad eccezione delle seguenti coorti: fino a 14 anni che passano da 319 a 447 casi (+40%), e 15/19 anni da 190 a 241 denunce (+26.8%).

 

La provincia Ascolana ripete dati in decrescita poiché si passa da 613 a 513 denunce (-16.3%).

Purtroppo gli infortuni mortali, denunciati, nella regione, presentano un aumento passando, sempre nel periodo in esame, da 6 a 7 (+16.7%), tutti accaduti nel settore industriale, di lavoratori italiani e uomini.

Il Piceno registra un solo caso denunciato rispetto allo zero casi dell’anno precedente.

Circa le malattie professionali le Marche, sempre nel primo trimestre 2023, registrano 1.955 denunce contro i 1.473 dello stesso periodo dell’anno precedente con una crescita del 32.7%.

Purtroppo le patologie di origine professionale sono tornate a crescere.

Il 69% delle denunce sono di uomini di cui il 91% italiani; oltre il 90% della Gestione Industria e Servizi.

Dalle patologie denunciate emerge per i settori una conferma per quelle del sistema nervoso (297 casi), orecchio e apofisi mastoide (70 casi), sistema osteo-muscolare e tessuto connettivo (1.180 casi +333).

 

Nella provincia di Ascoli si registrano 239 denunce rispetto alle 178 dell’analogo periodo del 2022, ovvero una crescita del 34.3%.

 

Guido Bianchini

«La Giornata Mondiale della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro del 28 aprile e la Festa dei Lavoratori del Primo Maggio – afferma Guido Bianchini, presidente del comitato Inail di Ascoli – sono una opportunità per rilanciare il dibattito sugli infortuni e le patologie professionali.

I dati confermano l’andamento del 2022. Sono numeri da non ignorare per i loro effetti e gravità.

Come detto in altre occasioni dietro l’analisi statistica ci sono le persone, donne e uomini che hanno visto la loro vita cambiare per sempre.

 

Occorre pertanto aumentare le tutele dei lavoratori infortunati e delle loro famiglie. E’ necessario rivedere le prestazioni erogate dall’Inail e la stessa normativa che le regola, poiché ormai datate e inadeguate rispetto ad una società e ad un mercato del lavoro in profonda e ripetuta trasformazione con l’emergere di nuovi rischi.

La revisione è una questione di volontà politica poiché si tratta di una novazione di un Dpr che l’Istituto non può fare pur avendo le risorse per garantire un nuovo sistema di prestazioni e tutele.

I dati sopra illustratisono ancora le parole di Bianchiniconfermano la necessità di interventi di potenziamento delle attività in materia di sicurezza sul lavoro e del sistema preventivo.

Per ridurre gli infortuni e le malattie professionali non bastano norme e regolamenti.

È necessario implementare la  cultura della sicurezza, maggiori informazione e formazione,  principalmente in quei settori che tardano ad innovare con una obsoleta organizzazione del lavoro, macchinari superati e privi dei moderni sistemi di protezione. È altresì noto che misconoscere i rischi provoca la maggior parte degli infortuni.

 

Mentre tutte le classi d’età registrano una riduzione c’è un incremento di denunce per i giovani e gli studenti d’alternanza scuola-lavoro, dove urge un deciso intervento nei programmi formativi come promesso da tempo dal Ministro del Lavoro.

 

È importante rilanciare – conclude Bianchini – il ruolo dei Dipartimenti di prevenzione (Spsal) dopo anni di tagli alla sanità, anche attraverso il Pnrr. Oggi ancora purtroppo falcidiati di uomini e mezzi». 


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