di Antonietta Vitali
Spaccio di eroina e cocaina, i dodici imputati finiti alla sbarra dopo la maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza nel 2021, che ha portato al sequestro di quasi tre etti di eroina, chiedono il rito abbreviato e il patteggiamento. Questa mattina, giovedì 4 maggio, l’udienza davanti al gup del Tribunale di Fermo.
Un passo indietro. Tutto nasce tra aprile e giugno del 2021 quando, a seguito di indagini capillari, le Fiamme Gialle fecero scattare una maxi operazione tesa a smantellare una fitta rete di spaccio che aveva come epicentro il quartiere fermano di Lido Tre Archi. A finire nel mirino della Finanza furono dodici persone, molte delle quali di origini nordafricane, residenti proprio nel quartiere costiero di Fermo, come pure a Porto Sant’Elpidio, dove si concentrava materialmente l’attività di spaccio.
Le indagini effettuate con intercettazioni telefoniche e appostamenti al momento della cessione delle sostanze stupefacenti, portarono al sequestro di 279 grammi di eroina. Gli arresti avvennero a San Benedetto perchè, in base agli elementi investigativi raccolti dagli inquirenti, i presunti capi dell’organizzazione acquistavano la droga a Roma e Napoli, la ingerivano in ovuli e tornavano sul litorale fermano con autobus di linea. Fino a quando non sono scattate le manette a San Benedetto.
Ecco così che questa mattina al Tribunale di Fermo si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup Leopardi nel corso della quale i difensori hanno chiesto il rito abbreviato per alcuni imputati. Altri hanno optato per la richiesta di patteggiamento e per il dibattimento. L’udienza è stata rinviata al 13 luglio (ore 14) con eventuale discussione del rito abbreviato e per le richieste di patteggiamento.
Nella lista degli avvocati difensori dei dodici imputati figurano Giuliano Giordani, Alessandro Ciarrocchi, Rossano Romagnoli e Giacomo Galeota. «Assisto tre imputati, uno di loro è stato rimpatriato, per gli altri due – il commento dell’avvocato Galeota – ho chiesto il rito abbreviato perché sono da ritenersi estranei ai fatti. Siamo dinanzi a semplici presunti assuntori, nulla a che vedere con i capi di imputazioni addebitati».
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