Siamo tutti consapevoli di quanto l’intelligenza artificiale sia sempre più presente in ogni aspetto della vita quotidiana e di come incida sul modo di comprendere il mondo e noi stessi. C’è però il rischio che attecchisca l’uso discriminatorio di questi strumenti a spese dei più fragili e degli esclusi. Non è accettabile, come ha recentemente sottolineato Papa Francesco, che la decisione sulla vita ed il destino di un essere umano venga affidata ad un algoritmo. Occorre quindi che la riflessione etica sull’uso di questi strumenti, sia sempre più presente, oltre che nel dibattito pubblico, anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche.
Paolo Benanti
Sono questi alcuni degli spunti su cui si rifletterà oggi, venerdì 5 maggio ad Ascoli nell’ambito del percorso di scuola socio-politica organizzato dalle Diocesi di Ascoli e San Benedetto-Ripatransone-Montalto, stimolate dai rispettivi vescovi Gianpiero Palmieri e Carlo Bresciani.
Questa mattina al cineteatro “Piceno” i docenti di alcuni Atenei marchigiani presentano varie applicazioni dell’intelligenza artificiale nei campi dell’industria e dell’ambiente e progetti sviluppati in ambito scientifico e umanistico dalle Università del territorio. Segue una riflessione sul tema dell’etica dell’intelligenza artificiale con Paolo Benanti, docente alla Pontificia Università Gregoriana, esperto di bioetica ed etica delle nuove tecnologie.
Poi alle 17,30, sempre al “Piceno”, il professor Benanti e il professor Emanuele Frontoni (docente di Informatica all’Università di Macerata) interverranno sul tema “Verso una umanità sintetica? Domande di senso nell’era dell’intelligenza artificiale”.
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