Il dottor Alfredo Fioroni
“L’Attività fisica adattata (Afa)come promozione del benessere e mantenimento dell’autonomia nella cronicità” è stato l’argomento sul quale ha relazionato il dottor Alfredo Fioroni, direttore della Medicina Fisica e Riabilitativa di Ast Ascoli, nell’incontro che si è tenuto il 5 maggio, all’Auditorium “Tebaldini” di San Benedetto.
«Il Piano Socio Sanitario Regionale delle Marche 2023-2025 (“Salute, sicurezza e innovazione per i cittadini marchigiani” del marzo 2023) – il commento di Roberto Grinta, commissario Ast Ascoli – prevede che a livello territoriale dovranno essere potenziate quelle risorse idonee ad accogliere soggetti con disabilità al di fuori del contesto sanitario, al fine di favorire un allenamento motorio e cognitivo, utile al mantenimento della salute e dell’integrazione sociale.
L’obiettivo è quello di realizzare corsi di attività fisica e motoria adattata (Afa) e l’iniziativa del 5 maggio, organizzata dalla Utes di San Benedetto, è un primo passo in questa direzione».
A fronte dei progressi e dei successi della Medicina sulla mortalità da eventi acuti e traumatismi, le conseguenze di questi e più in generale quelle delle malattie cronico–degenerative, costituiscono oggi in Italia un problema molto rilevante per il Servizio Sanitario Nazionale.
Esse spesso si associano ad importanti livelli di disabilità ed esclusione sociale e comportano un notevole dispendio di risorse sanitarie e sociali.
Indipendentemente dalla malattia e dall’evento iniziale, uno stile di vita sedentario condiziona una evoluzione della cronicità verso un progressivo peggioramento delle performance motorie, della attività e della partecipazione.
Per Attività Fisica Adattata (Afa) si intendono programmi di esercizio per persone con problemi cronici di salute, svolti in gruppo ed indirizzati alla acquisizione di stili di vita attivi e alla prevenzione o mitigazione della disabilità.
Mantenere l’autonomia nelle attività di vita quotidiana, migliorare il cammino, l’equilibrio, la resistenza allo sforzo, il tono dell’umore, favorire la socializzazione sono tra gli obiettivi perseguiti.
«L’Afa non è riabilitazione – precisa il dottor Alfredo Fioroni – ma oggi i fisiatri sono in Italia gli attori, i catalizzatori che più le stanno dando impulso e crescita.
I programmi Afa infatti, opportunamente declinati, organizzati e gestiti, rappresentando una virtuosa sinergia tra specialisti, medici di medicina generale e risorse territoriali, consentono di migliorare l’appropriatezza e la sostenibilità del sistema. E garantiscono una continuità assistenziale, funzionale alla prevenzione ed al raggiungimento del miglior livello di vita possibile per il paziente».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati