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La Necropoli longobarda tornerà a splendere

ASCOLI - Il sito, da tempo abbandonato, tornerà ad essere agibile e fruibile al pubblico. A giorni l'intesa firmata da Comune, Soprintendenza Archeologica e altri enti, più il contributo di Museo delle Civiltà e Università di Bologna. Novità in arrivo anche per il Museo dell'Alto Medioevo a Forte Malatesta
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Uno dei tesori ascolano conservati a Roma (foto di Carlo Perugini)

 

Ad Ascoli un tesoro dimenticato presto tornerà di nuovo a splendere. Si tratta della Necropoli longobarda di Castel Trosino, da tempo abbandonata. Affinché il sito venga riqualificato, nei prossimi giorni verrà firmata un’intesa tra il Comune, la Soprintendenza Archeologica e altri enti. Daranno il loro contributo anche il Museo delle Civiltà e l’Università di Bologna.

 

«Nel documento sono previsti anche i termini per cui tutti i più recenti reperti possano confluire nell’ampliamento del Museo dell’Alto Medioevo al Malatesta» come ha spiegato l’archeologo Andrea Staffa, curatore scientifico del doppio convegno “Sulle orme dei Longobardi fra Marche e Umbria. Ascoli, Castel Trosino, Spoleto” ospitato a Palazzo dei Capitani e a Forte Malatesta.

 

Forte Malatesta

«La Necropoli di Castel Trosino è di grande prestigio – le parole del sindaco Marco Fioravanti – vogliamo valorizzare a livello culturale il racconto della storia dei longobardi nel nostro territorio. E attraverso questa narrazione possiamo attirare sempre più turisti e appassionati».

 

In arrivo interventi di riqualificazione del sito, danneggiato anche dagli eventi atmosferici del 2o17, così da renderlo di nuovo agibile e fruibile al pubblico. Ma ci sono novità in arrivo anche per il Museo dell’Alto Medioevo situato a Forte Malatesta. «In accordo con il Museo dell’Alto Medioevo di Roma – ha annunciato il professor Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli – è previsto l’arrivo di reperti longobardi provenienti da Castel Trosino. Non solo, il museo ospiterà anche gli ultimi rinvenimenti negli scavi ascolani. Inoltre, stiamo lavorando ad un progetto multimediale, così da rendere esperienziale la visita, affinché i giovani possano accedere più facilmente alla scoperta dei nostri tesori».

 

e.m.

 

 

 

 


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