facebook rss

Ampliamento delle concessioni, Giuseppe Ricci: «Piano Spiaggia? Non siamo obbligati ad adeguarci»

SAN BENEDETTO - Continua il duro confronto fra balneari e Comune sull'aumento delle concessioni demaniali. Il presidente Itb: «San Benedetto è una Ferrari: per guidarla serve un pilota capace»
...

Giuseppe e Domenico Ricci

 

di Giuseppe Di Marco

 

«Non siamo obbligati ad adeguarci alle norme contenute nel Piano di Spiaggia». Parole di Giuseppe Ricci, di nuovo in prima linea nel duro confronto fra balneari e Comune sull’ampliamento delle concessioni demaniali.

 

Secondo il presidente dell’Itb, infatti, i gestori degli chalet potrebbero richiedere l’aumento della superficie in concessione senza per questo essere costretti a rispettare le disposizioni contenute nel Piano del 2010. Fra queste, lo ricordiamo, figura quella per cui gli stabilimenti con oltre 100 ombrelloni devono avere almeno 4 bagni. Questa volta, la categoria porta a supporto della propria tesi la risposta ricevuta dalla Regione Marche a tre quesiti specifici formulati nelle scorse settimane sul tema.

 

In primis, Itb ha chiesto se l’aumento dell’arenile in linea ovest-est rappresenti una variazione non sostanziale della concessione demaniale. «La Regione – scrive Ricci – ha confermato: “Non si ritiene una variazione sostanziale”. Ciò significa che un concessionario che vuole ampliare la profondità della spiaggia deve semplicemente comunicare l’aumento della superficie della spiaggia secondo un procedimento che fa riferimento all’articolo 24 del Regolamento del Codice della Navigazione, senza ulteriori obblighi».

 

Dopodiché, l’associazione di categoria ha domandato ai tecnici di Palazzo Raffaello se la variazione della superficie demaniale comporti l’adeguamento delle strutture costruite e autorizzate prima del Piano di Spiaggia 2010 alle norme del Piano: «Ci è stato risposto cheTali prescrizioni sono oggetto di valutazione da parte dei singoli Comuni, che applicano i regolamenti che vengono adottati sulla base dei “Piani di Spiaggia”». E nel regolamento sambenedettese, riportano i balneari, tale prescrizione non è riportata.

 

Infine, l’Itb fa notare un altro particolare. Nei moduli comunali per richiedere la licenza suppletiva si legge infatti che «A seguito dell’esito favorevole del procedimento avviato con la presente istanza, il concessionario è tenuto a presentare al portale Suap del Comune la relativa Scia di variazione». Ricci, in tal senso, ha chiesto alla Regione  se la richiesta di adeguamento della profondità dell’arenile comporti l’obbligo di presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia). A tal proposito, «la Regione ha risposto che “la necessità di modificare” la Scia si ha quando si modificano “i requisiti strutturali degli stabilimenti (ombrelloni, cabine, docce, servizi igienici, locali spogliatoi)».

 

Nell’elenco, si noterà, non è presente l’ampliamento est-ovest della concessione. Per i balneari, quindi, la Scia non sarebbe sempre necessaria. Ma cosa succederebbe se ogni chalet la presentasse? Che, di fatto, comunicherebbe una variazione strutturale della concessione: cosa che lo condurrebbe all’adeguamento automatico alle norme del Piano di Spiaggia.

 

L’orizzonte è tutt’altro che pacifico: se in estate dovessero essere elevate sanzioni agli chalet per il mancato rispetto del Piano Spiaggia, molti gestori avrebbero la possibilità di impugnarle. «Questa amministrazione, sin dall’insediamento, è stata per noi continua fonte di tribolazione – dichiara amaramente Ricci – San Benedetto è una Ferrari: per guidarla serve un pilota capace».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X