La vasca scoperta della piscina comunale “Gregori”
di Giuseppe Di Marco
Non è stata presa affatto bene, la notizia della perdita dei fondi Pnrr per la ristrutturazione della piscina esterna. Un colpo duro da incassare soprattutto per Cogese e Pool Nuoto, società che lavorano nel polo natatorio comunale, costrette ad assistere all’ennesimo rinvio sine die dell’opera tanto attesa.
«La bocciatura del progetto presentato dall’attuale Amministrazione – scrivono i referenti delle società sportive – con conseguente perdita di un milione di euro è l’ultimo fallimento che crea sconforto, tristezza e genera forte risentimento da parte di tutti coloro che hanno a cuore la piscina comunale di San Benedetto».
Lo sconforto ormai prende il sopravvento: «I ricordi delle estati con la piscina esterna meta fissa delle tante squadre di nuoto provenienti da tutta Italia per svolgere i loro collegiali, il tanto citato turismo sportivo, sono oramai un ricordo lontanissimo. Per diversi anni anche la nazionale svedese di nuoto aveva scelto la città di San Benedetto per i suoi collegiali estivi. Per non parlare di tutti i cittadini ed i turisti appassionati di nuoto che da 10 anni non hanno la possibilità di farsi una nuotata in piscina all’aperto. Lo sport come veicolo di inclusione sociale di cui ci si riempie la bocca a destra e sinistra in tutte le campagne elettorali e che resta, appunto, lettera morta».
Nell’immediato futuro, quindi, data l’attuale piega degli eventi, ci sarà ben poco da fare: «La perdita del milione di euro dei fondi del Pnrr rimanda come minimo di altre due stagioni la riapertura della vasca esterna e cosi gli atleti e le loro famiglie dovranno continuare a fare ulteriori sacrifici con il rischio che il tessuto agonistico locale vada a ridimensionarsi. Anche gli utenti dei servizi di scuola nuoto ed acquagym costretti al chiuso nel periodo estivo sono penalizzati e non particolarmente motivati a frequentare le attività. All’attuale Amministrazione non si è chiesto un miracolo né tantomeno di dotarsi di una bacchetta magica perché la situazione della piscina olimpionica non è una “calamità naturale” inaspettata ma qualcosa di cui tutti i candidati erano al corrente. Adesso siamo punto a capo ancora una volta».
Compresi gli errori fatti, sarà fondamentale, per il vertice comunale, scegliere una nuova strada da intraprendere: «Come si fa a farsi bocciare un progetto così importante? Le responsabilità sono state accertate? E soprattutto cosa si pensa di fare per il futuro? La vasca olimpionica è ancora una priorità per questa amministrazione? Noi crediamo che la politica, nel senso più elevato del termine, debba essere quella che per eccellenza risolva i problemi e per questo siamo stati e saremo ancora disponibili ad un confronto con l’amministrazione per trovare la soluzione più idonea affinché tutti i sambenedettesi, non solo noi, si possa tornare in possesso di ciò che ci spetta di diritto».
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