di Federico Ameli
Sebbene le condizioni meteo delle ultime settimane non siano state particolarmente clementi con gli amanti della tradizionale scampagnata, oltre a un’accesa tornata elettorale le domeniche di maggio portano con sé anche un po’ di sana nostalgia per le grigliate all’aria aperta.
In attesa di tempi migliori, in questo ennesimo fine settimana caratterizzato dal maltempo ci prepariamo alla bella stagione con qualcuno che di barbecue se ne intende.
Massimo Valentini
Si tratta di Massimo Valentini, maestro ascolano di arti marziali e, per l’appunto, anche di fornelli, che oltre all’Mma e al brazilian jiu-jitsu che quotidianamente pratica insieme ai suoi allievi nella Black Wolf Kombat Academy ha sviluppato nel tempo una passione viscerale per la cucina e il barbecue americano.
«Come per le arti marziali, anche in questo caso posso dire di essere figlio d’arte – spiega Massimo – è iniziato tutto da mio padre, che amava cucinare e fare l’arrosto. Anche a me è sempre piaciuto, ma è stato nel periodo della pandemia che ho avuto modo di studiare e mettermi alla prova con ricette più complesse. Ora la cucina è diventata una vera e propria dipendenza, devo cucinare almeno due o tre volte a settimana, altrimenti sto male».
Una braciola di maiale
Un’autentica riscoperta, che dai mesi più bui dell’emergenza sanitaria ha portato Massimo ad affrontare un percorso di crescita personale e culinario sbocciato poi nel progetto “River Bbq” e nella partecipazione a vere e proprie gare di barbecue.
«È stata la mia compagna a proporre questo nome: amo il barbecue e amo andare al fiume, l’ho fatto per anni sia con mio padre che con i miei amici.
Il mio primo insegnante è stato Andrea Bergamante di We Bbq di Mosciano. Ho seguito dei corsi da lui tenuti e in quell’occasione ho conosciuto Mauro Vegni, che mi ha invitato a entrare a far parte del suo team, il Neptunus Bbq Team, di cui ora orgogliosamente faccio parte insieme agli altri membri e al capitano Nicola Cannone».
Dopo anni trascorsi a combattere in tutta Italia, lo scorso settembre a Roma per Massimo Valentini è arrivata l’ora del debutto nelle competizioni di barbecue.
Non solo carne: c’è spazio anche per il salmone
«Abbiamo preso parte a una gara valida per il circuito nazionale centro-sud – ricorda Massimo – il format prevede tre categorie: grilling, barbecue e outdoor cooking, ossia cucina all’aperto. In quell’occasione siamo arrivati quarti, conquistando il primo posto nel grilling».
Dall’esordio a oggi, il mondo del barbecue ha saputo riservare a Massimo carne e soddisfazioni a volontà. D’altronde, buon sangue non mente, nello sport come in cucina.
Lo yakitori di pollo da 100 punti
«A febbraio siamo nuovamente tornati a Roma, dove con uno yakitori di pollo – uno spiedino – abbiamo totalizzato 100 punti, il massimo per un singolo piatto, ricevendo i complimenti dello chef Hirohiko Shoda.
Qualche settimana più tardi, a inizio marzo, abbiamo preso parte a una gara a Latina. In quell’occasione siamo arrivati secondi, con un primo posto nel barbecue, una seconda posizione nel grilling e un quinto posto nell’outdoor».
Ancora una settimana di attesa e i ragazzi del Neptunus Bbq Team prenderanno parte all’evento più atteso dell’anno, i campionati italiani di Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia. Con un livello di competizione che si preannuncia altissimo, Massimo e i suoi compagni dovranno tirare fuori il meglio dall’indiscussa regina del barbecue, la carne.
Il Neptunus Bbq Team festeggia il primo posto nella categoria grilling
«Dovremo preparare 10 piatti in meno di 48 ore, tra cui alcuni tagli classici come il pulled pork o il brisket, che richiedono dalle 8 alle 16 ore di cottura.
Le tempistiche sono fondamentali: solo padroneggiando il fuoco e la materia prima si riesce a tirar fuori dalla carne tutta la sua profondità di gusto. Ad esempio, per me la bistecca al sangue non ha alcun senso: preferisco lasciarla cuocere per 40 minuti, facendo sì che il sangue e il collagene della carne, sciogliendosi, diano più sapore al piatto».
In attesa di mettersi alla prova con i campionati italiani, Massimo non nasconde l’ambizione di diffondere la cultura del barbecue ad Ascoli e dintorni.
Baltimora peet beef
«L’obiettivo è arrivare a promuovere eventi per far conoscere il barbecue americano e internazionale nella nostra zona – rivela – queste ricette così complesse sono poco note e apprezzate, ed è un vero peccato. Io ormai preparo di tutto con il barbecue, anche un semplice brodo o un’amatriciana.
Le nostre preparazioni conferiscono un gusto straordinario alla carne, anche ai tagli più poveri, che in realtà, una volta riscoperti, sprigionano un magnifico sapore.
Cucinare rilassa, apre la mente. Da quando gareggio ho scoperto un modo di cucinare che non credevo possibile. Mi diverto a creare nuovi piatti di punto in bianco: a volte vengono fuori delle ricette da paura come anche delle schifezze, ma si tratta indubbiamente di un modo diverso per conoscersi e affrontare se stessi».
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