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Corsa e camminata per ricordare Alessia Chiaro

IL 2 GIUGNO sul Monte Ascensione, con partenza e arrivo a Polesio, il “Festival dei due Parchi” ripropone l’edizione 2023 in memoria della giovane caporal maggiore degli Alpini del “Reggimento Julia” tragicamente scomparsa il 27 maggio 2015 durante un addestramento in montagna
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La partenza della “Corsa dei calanchi” e, a destra, Alessia Chiaro

 

Prosegue l’edizione 2023 del “Festival dei due Parchi” che anche quest’anno ripropone la “Corsa e camminata dei calanchi- Memorial Alessia Chiaro”. Appuntamento venerdì 2 giugno alle ore 8,30, con partenza e arrivo dalla frazione ascolana di Polesio, sul Monte Ascensione.

 

La corsa in natura si snoda oltre che sul consueto percorso di 13,5 km e 866 metri di dislivello, anche su un nuovo percorso di 24,5 km con 1,310 metri di dislivello. Previsti eco-passeggiate su percorsi differenziati per permettere a tutti di godere di luoghi e panorami meravigliosi.

 

La manifestazione è dedicata ad Alessia Chiaro, caporal maggiore degli Alpini del “Reggimento Julia” tragicamente scomparsa il 27 maggio 2015 durante un addestramento in montagna nel Meranese (Bolzano). Originaria di Accumoli, aveva 26 anni. Questo il messaggio che le rivolge il “Festival dei due Parchi: “A te Alessia, valorosa e generosa alpina, va il nostro pensiero e quello dei corridori e camminatori che vorranno unirsi nel ricordo di tutti quei giovani, rari diamanti, che lontani da casa, scelgono i lavori più duri, fedeli alla vita fino ed oltre la morte”.

 

Al termine dell’evento è in programma un “pasta party” nella piazza di Polesio organizzato in collaborazione con gli abitanti-custodi del suggestivo borgo, con premi ad estrazione per i partecipanti alla corsa e all’eco-passeggiata. L’iscrizione va effettuata entro lunedì 29 maggio per la corsa, entro martedì 30 per l’eco-passeggiata. Il “Festival dei due Parchi” è patrocinato da Regione Marche, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e Comuni di Acquasanta, Arquata, Ascoli e Civitella.

 

LE LEGGENDE

 

Sono tante quelle che ruotano intorno al Monte dell’Ascensione (“L’Ascenziò” in dialetto ascolano) che sovrasta Ascoli con i suoi 1.110 metri di altitudine. Già denominato “Monte Nero”, probabilmente per la sua vegetazione fitta e dal colore intenso, prese poi il nome di “Monte Polesio” dalla leggenda di Santa Polisia, unica figlia del pagano Polimio, prefetto romano di Ascoli, la quale, si narra, si rifugiò nei boschi dell’Ascensione per sfuggire alle ire del padre per la sua conversione al Cristianesimo, battezzata da Sant’Emidio. Giunta sulla sommità del monte, inseguita dai soldati romani, riuscì a sottrarsi alla cattura grazie ad una voragine che si aprì inghiottendola. L’attuale denominazione trae origine da Meco del Sacco che vi fondò la Chiesa dell’Ascensione. Ma la più bizzarra e curiosa tra tutte le leggende è sicuramente quella secondo cui se una persona non raggiunge mai a piedi, almeno una volta nella propria vita, la cima del Monte, dovrà poi farlo sotto forma di lumaca.

 

 


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