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“Prima di andare via”, Massimo Cappelli racconta la malattia

CINEMA - Esce oggi su "Prime" il nuovo film del regista ascolano. Che per la prima volta in carriera si confronta col dramma. Protagonisti due giovani: Jenny De Nucci e Riccardo Maria Manera: «Ho girato come se dovessi riprendere Ascoli, vedendo il film capirete perchè». Il racconto della lavorazione e il destino crudele che sovrappone finzione e realtà. In rampa di lancio anche un thriller con Giorgio Pasotti
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di Luca Capponi 

 

Prima un dramma, genere per lui inusuale. Poi un’altra sterzata, stavolta verso il thriller: “Settimo grado” con Giorgio Pasotti, ma di questo parleremo più in là. Si capisce facilmente, ad ogni modo, come sia un momento creativamente d’oro per Massimo Cappelli, regista ascolano che ha appena tagliato il traguardo simbolico del quinto film. Esce oggi, infatti, il suo nuovo “Prima di andare via”. Sarà in anteprima su “Prime”, a un anno di distanza da “E buonanotte”, l’ultimo lavoro del 2022.

Riccardo Maria Manera, Massimo Cappelli e Jenny De Nucci

 

Come ha spiegato lo stesso Cappelli, nel film interpretato dai due protagonisti Riccardo Maria Manera e Jenny De Nucci, attorniati da un cast d’esperienza che vede Pino Quartullo, Tiziana Foschi, Mirko Frezza e Marina Suma (in una piccola parte c’è anche un’altra ascolana, Iole Mazzone), c’è un netto cambio di direzione registico rispetto al passato.

 

«È il primo film drammatico che giro, in cui i sentimenti che cerco di suscitare sono commozione e pianto –conferma il cineasta– il tutto sempre attraverso una lente di leggerezza che secondo me è fondamentale. Il riso e il pianto fanno parte della vita di tutti i giorni e per mia personale inclinazione riesco a vedere le cose drammatiche nei momenti divertenti e le cose buffe nei momenti più drammatici, per questo ho cercato di inserire questa visione in “Prima di andare via“».

 

La pellicola, scritta dallo stesso Cappelli insieme ad Agostino Di Febo e prodotta da Lime Film, racconta di Luca, un ragazzo che all’improvviso scopre di avere un male incurabile. Confrontandosi con le conseguenze che una notizia del genere può portare su una vita tutta ancora da vivere. Poi l’incontro con una coetanea, Giulia, e la scoperta della consapevolezza che è giunto il momento di prendere in mano quello che resta della propria esistenza.

Mirko Frezza, Tiziana Foschi e Marina Suma

 

«Ne sono particolarmente soddisfatto, è un film dove tutto si realizza come ce l’avevi in testa, dalla scelta degli attori alla location, passando per la resa finale – continua Cappelli – dopo un passaggio formale nelle sale, come purtroppo accade alla maggior parte dei film da quando c’è stata la pandemia, trova la sua naturale collocazione sulle piattaforme. L’uscita su Amazon mi rende però contento, anche perché segue un lancio di un certo livello».

 

Curiosità: il film è stato girato a Tarquinia ma, rivela Cappelli «l’ho girato come se dovessi riprendere Ascoli, vedendo il film gli stessi ascolani capiranno perchè…».

 

«Si tratta della seconda volta consecutiva che lavoro con dei ragazzi dopo “E buonanotte” – prosegue – Jenny De Nucci è una giovane attrice con un forte seguito sui social, ma al di là di questo è estremamente malleabile, capace di rendere al meglio i differenti stati d’animo del personaggio. Stesso discorso per Riccardo Maria Manera, uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, decisamente bravo, una delle forze fresche più importanti della generazione attoriale».

 

Manera, però, merita un discorso a parte. Perchè il destino a volte sa essere davvero crudele. Il resto lo racconta Cappelli: «Qualche mese dopo la fine delle riprese si è verificata una situazione assurda: a Riccardo è stata purtroppo diagnosticata la stessa malattia che gli veniva diagnostica nel film. Un fatto che ci ha sconvolto, è incredibile vedere sullo schermo la reazione del suo personaggio sovrapporsi quella che ha dovuto affrontare nella realtà».


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