«La scrittura mi ha regalato parole che non sapevo essere capace di scrivere o di pensare. Mi ha insegnato non solo a riordinare i pensieri ma a saperli ricordare».
Aurora Capponi
Sono le parole, schiette e piene di significato, di Aurora Capponi, 24enne ascolana, catapultata al Salone Internazionale del Libro di Torino, con la sua opera “Le Anestesie Emotive” (Youcanprint).
La selezione metteva a disposizione 150 posti ed uno è stato proprio per Aurora Capponi, studentessa di Lingue all’Università di Pescara, dopo aver il triennio linguistico a Macerata.
Nel baratto tra adolescenza ed età adulta, Aurora scandisce il passare del tempo osservando e sbirciando nelle vite degli altri inventando storie. Di sfondo, una realtà accomodante di due genitori che si accorgono troppo tardi dei desideri della figlia, che fin da subito capisce di vivere in un mondo violento, in un’America in cui ci sono più armi da fuoco che persone.
Tanti i temi toccati nel libro, dalla maternità precoce al rapporto con i genitori, dall’amicizia al senso di essere donna, dal rapporto stretto e complicato che abbiamo con il passato alla ricerca dei sogni più puri. Questo libro è dedicato ai dolori vivi, impressi come impronte, affondati come incubi nelle vene, senza il bisogno di anestesie.
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