La Bambinopoli di Viale Buozzi; in alto a sinistra, Emanuela Carboni
di Giuseppe Di Marco
Ancora nessuna novità sulla Bambinopoli di Viale Buozzi: il piccolo parco a tema dedicato ai bambini è oramai caduto in disuso, tra erba alta e rifiuti di ogni genere. Il Comune vorrebbe riqualificare l’area, ma l’Amministrazione non ha ancora partorito una soluzione adeguata.
A chiedere lumi sulla questione è Emanuela Carboni: la consigliera, infatti, ha appena protocollato un’interrogazione a risposta scritta. «Premesso che con deliberazione del 19 novembre il Consiglio comunale ha approvato lo stanziamento di 35.000 euro dell’ex Bambinopoli – afferma Carboni – e considerato che sono trascorsi oltre sei mesi dall’approvazione e l’area interessata risulta trovarsi ancora in stato di completo abbandono, si chiede quali siano i tempi di ripristino dell’area, anche in virtù dell’imminente avvio della stagione turistico-balneare».
Come intervenire? Il punto è che sull’area insistono un manufatto e delle attrezzature private, che il Comune intende acquistare per poi rimettere in sesto l’area e affidarla tramite procedura di evidenza pubblica. Il fatto, però, è che il valore di questi beni deve ancora essere definito: in tal senso, a inizio anno gli uffici comunali avevano iniziato una stima da proporre al privato proprietario. Da allora, però, non si è saputo più nulla.
«Questa interrogazione – commenta la consigliera – rappresenta solo la punta dell’iceberg di tutte le inefficienze di questa Amministrazione. Il degrado che interessa tante zone della nostra città è sotto gli occhi di tutti. Moltissimi cittadini segnalano continuamente situazioni di incuria, anche attraverso l’app “Municipium”, che comunque va molto a rilento. Chi aveva creduto alle promesse fatte in campagna elettorale ora si ritrova una San Benedetto ridotta ai minimi termini sotto tutti gli aspetti. Credo che ciò sia dovuto dalla mancanza di autorevolezza e di capacità amministrativa e politica del sindaco e della giunta. Il settore lavori pubblici, come evidenziato dal caso specifico della Bambinopoli, è uno di quelli che soffrono di più, e così anche l’urbanistica».
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