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Movida, semaforo verde per l’ordinanza estiva: sarà giro di vite per i trasgressori

SAN BENEDETTO - Le nuove regole resteranno in vigore da luglio a settembre e il dispositivo verrà emanato dopo un nuovo incontro con le associazioni di categoria. L'Amministrazione punterà sui controlli a tappeto
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Stretta sulla movida: torna l’ordinanza estiva

 

di Giuseppe Di Marco

 

Arriva l’estate, torna il giro di vite sui locali: il Comune, nonostante i recenti ripensamenti, alla fine ha deciso di redigere ed emanare la fatidica ordinanza estiva per la gestione della movida serale e notturna.

 

Inizialmente si era pensato di accantonare questo strumento, anche perché nuove disposizioni valide per tutto l’anno verranno inserite nel futuro regolamento, che verrà scritto e approvato al termine della bella stagione. L’Amministrazione comunale, però, si è resa conto che senza alcun vincolo, l’estate in Riviera potrebbe rivelarsi ingestibile.

 

Cosa dovrebbe prevedere la nuova ordinanza? In sostanza si ricalcherebbe quella dell’anno scorso, che ingiungeva ai locali di chiudere alle 3 e alle discoteche alle 5. E’ possibile che questo range orario venga rivisto, ma senza forti scossoni: l’impianto, nel complesso, rimarrà quello dei canovacci passati. E, per, il resto, l’ordinanza includerebbe le disposizioni rimaste in vigore fra aprile e maggio per regolamentare i primi weekend e ponti di bassa stagione.

 

L’atto pubblicato due mesi fa vietava, dalle 24 alle 6, il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, comunque denominati e definibili, delimitati o meno. Al tempo stesso l’ordinanza non permetteva la detenzione di qualsiasi genere di contenitore di vetro, lattine o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico: questo, sempre nelle aree pubbliche o aperte al pubblico.

 

Regole aggiuntive, quindi, venivano sancite per il ‘quadrilatero’ delimitato a nord da via Manzoni, ad ovest da viale Marinai d’Italia, a sud dal torrente Albula e ad est dalla Strada Statale 16. All’interno di questo perimetro i pubblici esercizi, i circoli privati e le attività artigianali non potevano, dalle 21 alle 6, somministrare o vendere bevande alcoliche e superalcoliche per l’asporto. Il divieto, in realtà veniva esteso alle bevande di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, lattine o metallo. Attività, queste, che venivano consentite solo all’interno del locale oppure nelle pertinenze in concessione.

 

Il sindaco Antonio Spazzafumo, nella nuova ordinanza, vorrebbe sottolineare l’importanza di una rete di monitoraggio delle zone “calde” della movida: un pool costituito dalle forze dell’ordine, la Polizia Municipale e gli agenti di vigilanza privata, eventualmente ingaggiati dagli stessi esercenti.


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