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Impennata di chiamate al 118, molte legate al caldo: «Monitorare fragili, anziani e malati cronici»

PARLA la dottoressa Tiziana Principi, direttore del Set "Piceno Soccorso", che risponde alle chiamate di Piceno e Fermano, e del Dea di Ast Ascoli. In soli due mesi estivi 5.240 codici rossi, contro i 9.119 di tutto il 2022
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La centrale operativa del 118

 

 

di Maria Nerina Galiè

Sono tantissime, in questi giorni, le chiamate alla centrale operativa del 118, per malori legati al gran caldo che da giorni affligge il Piceno ed il Fermano.

 

«E’ un fenomeno a cui assistiamo ogni estate, per  l’impatto spesso molto serio delle elevate temperature, soprattutto su alcune categorie di persone.

Mi riferisco agli anziani, ai bambini, ma anche a chi segue terapie per patologie croniche neurologiche e cardiache».

 

La dottoressa Tiziana Principi

A spiegare è la dottoressa Tiziana Principi, direttore del Servizio emergenza territoriale 118 “Piceno Soccorso”, che risponde alle chiamate di Ascoli e Fermo, e del Dipartimento Emergenza di Ast Ascoli.

 

«Quest’anno stiamo assistendo ad una vera e propria impennata di chiamate, dove il caldo ha la sua indubbia incidenza», sottolinea la dottoressa Principi.

I numeri, complessivi per il Piceno ed il Fermano: nel 2022, su un totale di 59.257 chiamate di soccorso, nel periodo tra giugno e settembre, sono stati registrati 9.119 interventi per codici rossi.

Nei primi 6 mesi del 2023, su un totale di 27.048 richieste di soccorso, in soli 2 mesi estivi sono stati 5.240 i codici rossi.

 

La prevenzione, per arginare il problema, è necessaria così come lo è  conoscere le principali conseguenze negative del caldo e sapere come difendersi, anche tenendo conto che – dati alla mano – in estate la mortalità aumenta del 20% nei pazienti affetti da patologie croniche.

 

«In ogni caso – afferma la Principi – è necessario evitare l’esposizione al caldo eccessivo fino alle ore serali, indossare abbigliamento leggero, bere molta acqua non fredda, mangiare frutta e verdura e fare leggeri e digeribili, evitare alcool e avvisare sempre il proprio medico di medicina generale per l’eventuale modifica dosaggio farmaci».

 

L’uso di alcuni farmaci infatti favorisce l’insorgere di problemi, «come gli anti Parkinson o i diuretici che provocano disidratazione.

Poi farmaci cardiologici, come i bloccanti, riducono la capacità di adattamento cardiovascolare, le anfetamine e gli allucinogeni, aumentano la termogenesi.

L’alcol va evitato, perché causa vasodilatazione e stimola la diuresi».

 

La dottoressa evidenzia anche alcune tipologie di persone, fragili appunto, che per vari motivi vanno costantemente monitorati: «Mi riferisco a chi ha lesioni del sistema nervoso centrale (alterano la termoregolazione), deficit cognitivo (ridotta percezione della sete e del caldo), l’ipoidrosi da Fibrosi cistica. E gli anziani che difficilmente percepiscono la sete».

 

Le patologie legate al caldo, come anticipato in una nota di Ast Ascoli che ne spiega le conseguenze ma anche come reagire, sono disidratazione, crampi da calore, lipotimia da caldo, svenimento, stress da calore, colpo di calore.

 

«Sono numerose – dice ancora il direttore del Set – anche le consulenze offerte ai cittadini da parte degli infermieri del 118 che, oltre ad inviare l’ambulanza con equipaggio appropriato al tipo di intervento quando necessario, spesso si trovano a dare consigli su cosa fare.

Se, ad esempio, è sufficiente rivolgersi al medico di medicina generale o alla guarda medica. E’ capitato di aver risolto un problema o sciolto un dubbio anche con il medico del 118 che in quel momento si trovava in centrale».

 

Capita anche, invece, che l’ambulanza faccia un viaggio a vuoto per rispondere all’Sos attivato dal dispositivo elettronico con funzione “caduta senza rialzo della persona”.

All’attivazione dell’Sos e quindi della chiamata al 118, l’utente viene richiamato dal numero 071-5004 Numero Emergenza come verifica di emergenza vera, ma non risponde.

A questo punto parte l’ambulanza. Ma spesso il sistema si è attivato solo perché lo smart watch, tanto per dirne una, è caduto a terra ed è rimasto lì.

«Su questo – spiega la Principi – stiamo lavorano con i gestori, al fine di trovare una soluzione che impedisca l’inutile impiego di mezzi di soccorso.

Ma intanto i cittadini possono prestare attenzione e rispondere al numero unico».

 

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