di Maria Nerina Galiè
«Allarme ondata di calore e regole di comportamento per tutelare i fragili affissi su porte e muri mi sono sembrate una presa in giro dopo quello che ho potuto vedere di persona alla Rsa “Luciani” di Ascoli».
E’ una vera e propria denuncia quella della signora Rosanna Viviani, la cui mamma 81enne è ricoverata nel reparto lungodegenza della struttura, a seguito di un ictus ischemico che l’ha colpita i primi di luglio.
Allo sfogo ha fatto seguito la querela, che ha portato a poche ore di distanza, cioè nel pomeriggio di oggi 21 luglio, ad un’ispezione del Nas.
Uno dei cartelli con le 10 regole del Ministero della Salute, affisso nell’ascensore della Rsa
I FATTI – «Ieri pomeriggio sono andata a trovare mia madre – racconta la signora Viviani – e nella stanza c’erano, a mio avviso, oltre 40 gradi per il sole che era entrato per tutto il giorno da un finestrone chiuso e senza tende.
Ovviamente non c’è l’aria condizionata.
L’aria era irrespirabile. Mia madre era in un bagno di sudore ed aveva la febbre a 37,4 misurata dall’infermiere. Chissà quanto stesse soffrendo, ma non poteva né dirlo, né reagire per difendersi.
Sono rimasta sconvolta. Subito ho chiesto del ghiaccio, per darle sollievo ed abbassare la temperatura corporea, poi sono andata a comprarle un ventilatore».
La mossa successiva, però, è stata la tappa al Comando provinciale dei Carabinieri di Ascoli, stamattina presto appunto, quando Rosanna Viviani, che dirige un centro di accoglienza sottoposto ad ogni tipo di controlli come vuole la legge, ha presentato una formale querela contro l’amministrazione sanitaria, chiedendo anche l’intervento del Nas.
Il contenuto della denuncia raccolto dai militari è stato inviato via pec sia al prefetto di Ascoli che al direttore generale di Ast Nicoletta Natalini.
Nel pomeriggio di oggi, e non di certo a caso, nella struttura è comparso un condizionatore. Ma soprattutto sono arrivati i Carabinieri del Nas.
«E’ possibile – sono ancora le parole di Rosanna Viviani – che, dopo la mia protesta, mia madre verrà trasferita in altra struttura.
Ma la mia battaglia andrà avanti per tutti quegli anziani che si trovano alla Rsa “Luciani” in quelle condizioni.
Qui si parla di fragili impossibilitati a muoversi, in molti casi, e che hanno bisogno di cure.
Qui si tratta di ledere la dignità di queste persone che, a fine vita per tanti purtroppo, non meritano un simile trattamento.
Piuttosto devono essere accompagnati nel migliore dei modi nel loro percorso, così come hanno fatto loro per tutta la vita, insegnando la dignità».
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