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Niente “PorcoFestival” a Rotella, il sindaco Borraccini: «Abbiamo concesso tutte le aree a disposizione, ma ci sono regole da rispettare»

CLIMA teso tra Amministrazione comunale e Pro Loco che ha annunciato via social l'annullamento della manifestazione, riversando la responsabilità sull'Ente
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Il sindaco di Rotella Giovanni Borraccini

 

Il “PorcoFestival”, uno dei fiori all’occhiello di Rotella, nelle estati prima del terremoto e del Covid, ha ormai preso l’andazzo di Festival della Discordia nel bel borgo dell’entroterra piceno.

 

Alla base, l’ormai indiscutibile clima teso tra Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanni Borraccini, e la Pro Loco che, quest’anno, annuncia sui social che l’evento non si farà scaricando la responsabilità proprio sull’Amministrazione.

 

La Pro Loco parla di un «”PorcoFestival” ridimensionato, addomesticato, normalizzato, una “normale sagra” che si possa fare senza “disturbare”, senza le misure eccezionali che una manifestazione fuori dell’ordinario esige.
Così l’idea di fare un giorno in più non viene vista come un’opportunità da sfruttare ma come un pericolo da disinnescare perché “potrebbe venire troppa gente”. La strada provinciale dove mettevamo il faccione del porco deve rimanere aperta anche durante la manifestazione per consentire “il normale traffico veicolare”».

 

Il sindaco Borracini, senza nascondere il dispiacere, ritiene però di dover rispondere all’attacco.

«Noi amministratori – afferma Borraccini – abbiamo appreso dai social la notizia dell’annullamento del “Porco festival 2023”.
Una situazione già vissuta nel 2019, quando, la Pro Loco stessa aveva già annullato la manifestazione, in disaccordo sulla appena confermata Amministrazione comunale che, alla guida di Rotella dal 2014, non ha mai impedito o annullato lo svolgimento del festival.

Ed anche quest’anno, come si può verificare qualche riga sotto con documentazione alla mano, l’Amministrazione ha lavorato per la realizzazione dell’evento, concedendo in tempi rapidissimi, tutte le aree a disposizione, cercando di conciliare al meglio i disagi dei cantieri e la necessità di garantire, oltre alla riuscita della manifestazione, anche la sicurezza e l’incolumità pubblica.
Nel concedere le autorizzazioni, occorre anche tener conto e rispettare le necessità e i fabbisogni delle donne e degli uomini che compongono la comunità rotellese.

Oggi – aggiunge il sindaco – riviviamo con molto dispiacere la stessa situazione di 4 anni fa, ma con un particolare diverso: la Pro Loco annulla di nuovo la manifestazione rifiutando di prendere in considerazione luoghi alternativi pur con le autorizzazioni e il patrocinio concessi dall’Amministrazione comunale e non presentando la richiesta ufficiali alla Suap, cercando poi di scaricare la responsabilità del proprio operato su altri».

 

Il primo cittadino di Rotella riepiloga l’iter burocratico, volto ad autorizzare la manifestazione, quest’anno: 
Il 17 luglio sono state presentate al Comune, dalla Pro Loco, le richieste per l’occupazione degli spazi pubblici e il patrocinio.
Il 18 luglio, sono stati concessi praticamente tutti gli spazi pubblici che erano stati richiesti e il patrocinio.
A questa concessione preliminare, deve però seguire la domanda ufficiale al Suap (sportello unico per le attività produttive a cui Rotella ha delegato tale funzione) per ottenere tutte le autorizzazioni di rito.
Domanda ufficiale che non risulta sia mai stata presentata.

In via preventiva (da completare poi con le richieste ufficiali alla Suap) e con prescrizioni per non bloccare il transito, almeno non completamente e tenendo conto dei numerosi cantieri e delle zone rosse, sono state concesse, nei giorni 11, 12 e 13 agosto, Piazzale Europa, l’area ex campo di bocce, l’area Dancing Oasi («Preciso – sono le parole del sindaco – che, per permettere l’utilizzo della struttura nei giorni di festa, è stato posticipato l’inizio dei lavori di riqualificazione a settembre»), Piazza Casarino, salvo lavori, Piazza Garibaldi.

«Per superare le tante difficoltà – sottolinea l’Amministrazione comunale rotellese – è stato anche proposto l’utilizzo del campo sportivo che essendo un’area delimitata, risulta di facile controllo e gestione. Sul campo è possibile l’accesso dei mezzi di trasporto, allestire e smontare gli stand con tutta calma. In questo caso, si evitano i disagi della viabilità e al paese».

 

«Tutto ciò premesso – continua la nota del primo cittadino – noi abbiamo concesso quello che il paese poteva offrire, nel pieno rispetto della normativa sulla sicurezza e con il coinvolgimento degli organi di pubblica sicurezza.

Vogliamo anche ribadire che le edizioni passate sono state fatte in condizioni diverse e cioè senza terremoto, senza pandemia e senza i cantieri e con una nuova legislazione. Non possiamo pretendere di avere le stesse condizioni ambientali di qualche anno fa.

Proprio per garantire la sicurezza e dopo la pessima esperienza del 2018, non è stato possibile accettare la richiesta pervenuta dalla Pro Loco circa la chiusura totale per sette giorni (dal 09 al 15 agosto) della strada provinciale  17, per i diversi pareri contrari trasmessi in comune dalla Polizia Municipale e dai Carabinieri, allo scopo interpellati.

Con il ponte chiuso, essa rappresenta l’unica strada di collegamento diretto tra la Valtesino e la Valdaso, assicura le vie di fuga, permette il transito dei mezzi di pubblico soccorso nonché il transito quotidiano per le attività, le aziende ed i cittadini.
La chiusura prolungata proprio nel periodo di maggior transito turistico, non ci sembra opportuna.

Se la sagra è morta, di certo, non è morta per colpa nostra, perché l’amministrazione comunale ha fatto appieno la propria parte.

Ognuno si prenda le proprie responsabilità.

Noi ci prendiamo le nostre, ogni giorno, tutti i giorni per il bene dei cittadini e lo sviluppo della nostra comunità. Invitiamo anche a far finire la cosa senza ulteriori polemiche che a nostro avviso, sono dannose per la nostra comunità e per il nostro paese».

 

«Nel 2019 l’evento fu annullato per – cito testualmente la motivazione di allora – “fare un tagliando”.
Allora – conclude Borracciniviene spontaneo pensare che il tagliando è ancora in corso.
Pertanto, anche alla luce dei nuovi fatti, riteniamo auspicabile un netto ricambio generazionale della dirigenza della Pro Loco, che si trova da molti anni in sorta di autoproclamata “prorogatio” continua.

E’ ora di dare modo a persone nuove, magari giovani, magari residenti, di portare nuove idee, con la dovuta sensibilità alla sicurezza ed il rispetto delle regole e che siano capaci di tener unito in armonia il paese».


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