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Caso stadio, in autunno probabile l’appello ma il Comune valuta la mediazione

SAN BENEDETTO - La Powergrass sta esaminando la possibilità di impugnare la sentenza che rigetta il suo ricorso contro l'ente comunale. L'Amministrazione di Viale De Gasperi potrebbe proporre l'affidamento della manutenzione del manto erboso
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Lo stadio “Riviera delle Palme”

 

di Giuseppe Di Marco

 

Come finirà la diatriba fra il Comune di San Benedetto e la Powergrass sul caso dello stadio “Riviera”? Sui lavori al manto erboso il Tribunale di Ascoli ha emesso una sentenza che dà ragione all’ente, ma il privato sta valutando di impugnarla in appello.

 

La vicenda giudiziaria iniziata quasi due anni fa potrebbe essere tutt’altro che finita, perché l’azienda che ha effettuato il restyling del campo non avrebbe alcuna intenzione di porre fine alla partita. In autunno, pertanto, il tutto potrebbe approdare al secondo grado di giudizio e in futuro chissà, anche in Cassazione.

 

Dal canto suo, l’Amministrazione intende trovare una soluzione per trascinare la discussione fuori dall’aula di tribunale. Un’idea, a tal proposito, potrebbe essere di proporre all’azienda un accordo per l’affidamento della manutenzione del manto erboso. Finora, però, il Comune non ha mai accettato alcun tentativo di mediazione proposto dalla Powergrass, quindi non è detto che il privato sia disposto a farlo ora.

 

L’iter dei lavori allo stadio, si ricorderà, fu oggetto di una commissione speciale d’indagine presieduta da Bruno Gabrielli, allora consigliere di minoranza. La Powergrass, nell’autunno del 2021, faceva causa al Comune, che era tornato in pieno possesso della struttura, chiedendo il pagamento della somma ancora non ricevuta a fronte dei lavori, pari a 446.000 euro.

 

Lo scorso giugno, però, il tribunale ascolano ha sancito che «che l’attrice, al fine di recuperare il proprio credito, abbia presentato domanda di insinuazione al passivo del fallimento della Sambenedettese e del fallimento della società garante di quest’ultima per il credito di cui oggi si discute. È altresì pacifico che la Powergrass sia stata ammessa al passivo fallimentare con la conseguenza che non potrebbe invocare, oggi, l’azione sussidiaria di indebito arricchimento».

 

La sentenza, insomma, pare aver dato ragione a Viale De Gasperi, ma questo con tutta probabilità sarà solo il primo round in tribunale.


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