di Giuseppe Di Marco
E’ una durissima contestazione nei confronti di Umberto Pasquali, quella andata in scena nel pomeriggio del 4 settembre in commissione sanità. Il pomo della discordia è, ancora una volta, l’ospedale nuovo: l’opposizione, in tal senso, disapprova in toto l’indirizzo dato dal presidente di commissione, che prevede la realizzazione di una struttura di primo livello su due plessi fra Ascoli e San Benedetto.
«L’8 giugno, appena insediatomi da presidente, ho stabilito il percorso – ha spiegato Pasquali – secondo cui è necessario porre fine alle discussioni con Ascoli e vedere se si può fare un ospedale di primo livello su due plessi. Perciò ho invitato maggioranza minoranza in una sottocommissione per tracciare questa suddivisione. Vi volevo in questo gruppo ma non avete voluto partecipare. E oggi venite a chiedere la bozza del progetto? Noi non nascondiamo nulla, la trasparenza è massima».
La risposta della minoranza è infuocata: «La dottoressa Bottiglieri – ha detto Annalisa Marchegiani – da presidente di commissione si era battuta per la condivisione dei contenuti con i sindaci, lei invece fa un’azione muscolare di nessun rilievo, sconfessando anche l’orientamento dichiarato dal sindaco Spazzafumo». Commento aspro anche da parte di Giorgio De Vecchis: «Una sottocommissione non ha nessuna valenza: se non è partecipata non conta nulla. Qui mi pare che conti solo il pensiero di Pasquali. Ma l’ospedale su più plessi da quale norma di legge è previsto? È un’evidente forzatura: Pasquali non si azzardi a presentare alcun documento a nome del consiglio comunale».
Pasquali illustra meglio ciò che intenderebbe proporre: «Quello che è successo ad Ancona, dove si è fatto un ospedale su tre plessi (Senigallia, Jesi e Fabriano) può ripetersi per quello che vogliamo fare nel Piceno». Ma le delucidazioni non condividono De Vecchis: «E’ un esempio che non regge, è solo un modo per giustificare quanto si è realizzato a nord».
Insomma, la Riviera si mostra tutt’altro che unita sull’argomento: «Pasquali sta ricoprendo in modo sbagliato il suo ruolo – ha concluso Pasqualino Piunti – La sostanza è che, dopo due anni, a questa città diciamo che ci sono divisioni interne, senza che questa commissione abbia prodotto nulla. Si era partiti da una mozione votata all’unanimità nel 2019, e i risultati oggi sono questi».
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