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“Decennio Rosso”, al Parco dei Principi la presentazione del libro sulla lotta armata

GROTTAMMARE - Venerdì 8 settembre l’associazione Famiglia Impresa Odv ospiterà un momento culturale in cui Massimo Battisaldo e Paolo Margini, militanti negli anni di piombo, ripercorreranno la loro esperienza di vita condensata in un libro in cui l’amore si intreccia con la politica e la rivoluzione
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La storia degli anni di piombo raccontata dalla viva voce di due autentici protagonisti della lotta armata.

 

Appuntamento venerdì 8 settembre a partire dalle ore 18 con Massimo Battisaldo e Paolo Margini alla sala convegni dell’hotel Parco dei Principi di Grottammare dove sarà presentato il loro “Decennio Rosso, romanzo dedicato che costituisce il primo tentativo di raccontare gli anni di piombo dal punto di vista di chi, al tempo, scelse di aderire alla lotta armata.

 

Pubblicato per la prima volta nel 2013,  premiato tre anni più tardi nell’ambito del Premio Franz Kafka Italia ed edito nella sua terza edizione da Rave Up Books, “Decennio Rosso” vanta 45 presentazioni – di cui due ad Ascoli – in Italia e all’estero per la sua prima edizione e, attraverso l’organizzazione dell’associazione Famiglia Impresa Odv e della presidente Anna Amici, si appresta a fare tappa a Grottammare in un momento culturale dedicato a un pezzo di storia del nostro Paese.

 

Massimo Battisaldo, l’avvocato Davide Steccanella, che ha curato l’introduzione della terza edizione, e Paolo Margini durante una presentazione a Milano

A raccontarlo saranno, ovviamente, i due autori, Massimo Battisaldo e Paolo Margini, militanti che in questa prima esperienza letteraria hanno voluto condividere con il pubblico la loro esperienza di vita in una storia in cui l’amore si intreccia con la politica e la rivoluzione.

 

«Prima ancora di diventare un romanzo, “Decennio Rosso” era una sceneggiatura cinematografica per cui anche il maestro Vittorio De Seta aveva dimostrato grande interesse – ricorda Battisaldo, nato e cresciuto a Luino, in provincia di Varese, e parte integrante delle Formazioni Comuniste CombattentiLa vicenda di Elio e Sofia è una storia d’amore reale. Ho avuto la fortuna di avere un padre eccezionale, uno dei comandanti partigiani delle Brigate Matteotti, un uomo di un coraggio e di una bontà unica, che mi ha trasmesso dei valori importanti. Negli anni ’60 e ’70 molte famiglie si stavano trasferendo dal sud per motivi di lavoro e mio padre, nel suo negozio di alimentari, è stato sempre un punto di riferimento per loro. Un autentico amico della gente, che per anni ha fornito pane e latte gratis a tutte le famiglie meridionali».

 

Accompagnato da una numerosa scorta, anche suo figlio Massimo ha potuto prendere parte ai suoi funerali, pur essendo ancora coinvolto nel celebre processo “Rosso-Tobagi” e nel percorso di lotta armata intrapreso nei primi anni ’70.

 

Paolo Margini e Massimo Battisaldo

«Provengo dal gruppo Gramsci a Milano, da cui poi è nata l’Autonomia Operaia. Ero responsabile di uno dei più grandi collettivi autonomi della Lombardia a Luino. Da lì sono partite le prime azioni di lotta armata per il comunismo, che poi hanno dato vita alle Formazioni Comuniste Combattenti».

 

Dopo aver trascorso un periodo di addestramento in Spagna con i militanti baschi dell’Eta, nei primi mesi del 1979 Battisaldo diventa latitante. A maggio, a 23 anni, viene arrestato dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e condotto in isolamento nel carcere di San Vittore, per poi essere trasferito nel supercarcere di Trani, dove il 28 dicembre 1980 è presente alla nota rivolta del penitenziario pugliese, con il sequestro di 19 guardie e un feroce scontro con le forze dell’ordine. Uscirà definitivamente dal carcere nel 1989.

 

«Il libro ha riscosso molto interesse – afferma – ma nonostante il successo la cosa più importante per me è ricostruire una verità oggettiva e non di parte, con grande onestà intellettuale».

 

Uscito dal carcere, Battisaldo si è trasferito nel Piceno, stabilendosi insieme a sua moglie a Comunanza, dove insieme all’allora sindaco Arnaldo Amici ha messo in piedi un servizio di assistenza dedicandosi ad attività di volontariato per la comunità e di informazione nelle scuole. Oggi è consulente per le indagini difensive e si occupa anche di casi di pedofilia, violenza su donne e minori e tossicodipendenza.

 

«Conosco Massimo Battisaldo da molto tempo – ricorda l’avvocato del Foro di Roma Francesco Ciccolini, che dopo i saluti iniziali della presidente Amici e di Diego Giacoboni, presidente dell’associazione Marca Abruzzo, dialogherà con gli autori insieme all’editore Pier Paolo De Iuliscome persona prima ancora che come personaggio, per il passato che ha vissuto e il bagaglio umano e culturale che porta con sé.

 

 

Nel 2017 abbiamo organizzato insieme un evento solidale a Castel di Lama per raccogliere fondi in favore di Arquata del Tronto e delle comunità colpite dal sisma, coinvolgendo atleti e personalità del calibro di Valentina Vezzali, Stefano Tacconi e la band di Amy Winehouse per fare del bene. Per me sarà un onore prendere parte alla presentazione, a cui ho dato immediatamente la mia disponibilità a partecipare come amico ancor prima che come avvocato penalista».

 

Ad accompagnare Battisaldo nella stesura del suo primo romanzo è Paolo Margini, anch’egli alla prima esperienza letteraria. Nato a Napoli nel 1950, ha cominciato l’attività politica nel 1970 militando nella formazione combattente Prima linea. Arrestato alla fine del 1980, conosce Battisaldo in carcere, per poi tornare in libertà nel 1985. Ex bancario, già dal 1979 gestisce attraverso una cooperativa un centro sportivo con piscina, dando lavoro a 70 persone.

 

«Abbiamo pensato di dover spiegare come mai così tante persone abbiano pensato di agire in quel modo – dichiara Margini – Le operazioni e i fatti raccontati nel libro sono realmente accaduti, vissuti da personaggi che rappresentano dei calchi di persone reali.

 

Parliamo perlopiù di giovani dai 16 ai 22 anni circa: era quella la maturità dei tempi, quando si parlava di cambiare il mondo, dando agli operai la possibilità di sviluppare qualcosa autonomamente, al di fuori della centralizzazione del partito, in una forma diversa da quella prospettata fino ad allora dal movimento comunista. Tutto ciò si è trasformato in una guerra molto dura, che ha coinvolto direttamente anche gli stati d’animo e i rapporti con le famiglie, come si evince anche dal libro».

Massimo Gemellesi, componente del direttivo dell’associazione Famiglia-Impresa Odv

 

«“Decennio Rosso” è un romanzo generazionale che inquadra un periodo molto controverso della nostra storia, descrivendo le ragioni dei vinti, sedotti dalla lotta armata nel tentativo di cambiare il mondo – spiega l’editore Pier Paolo De IulisIl libro, giunto alla terza edizione, ha avuto un discreto eco e, senza arrivare a considerazioni forzose, descrivendo il passaggio dalla militanza ordinaria alla pratica sempre più radicale, con estreme conseguenze.

 

Sono legato ai due autori da un rapporto di grande amicizia, al di là del piano lavorativo. Questa generazione, con l’ingenuità della gioventù, pensò di contrastare qualcosa di più grande, qualcosa che c’era ed era ben lontano dall’astrazione. Tutto ciò, ovviamente, non giustifica l’uso della violenza di questi gruppi di giovani e giovanissimi».

 

«Una medaglia ha sempre due facce – afferma Anna Amici, presidente dell’associazione Famiglia Impresa Odv e organizzatrice della serata – Ho voluto che il racconto degli anni di piombo fosse affidato a chi, a suo tempo, ha compiuto la scelta rivoluzionaria della lotta armata, in modo da comprendere fino in fondo le ragioni che hanno portato a questa decisione. Attraverso il dialogo fra relatori e autori, cercheremo di approfondire e capire se, a 35 anni di distanza, possa esserci un riscatto sociale e una seconda opportunità per queste persone. Invito la cittadinanza a partecipare per capire davvero cosa la vita ha riservato loro».

 

Al termine della presentazione, a ingresso gratuito, i presenti avranno la possibilità di prendere parte a una cena con menù convenzionato, nel corso della quale sarà possibile continuare a dialogare con gli autori.

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la pagina Facebook dell’associazione Famiglia Impresa o il numero 339.8262252.

 

(ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE)

 


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