Il Cantiere Riformista unito per il salario minimo e sulla Zes: «Fioravanti e la destra si assumano le proprie responsabilità»

ASCOLI - In occasione della raccolta firme promossa in piazza Arringo, i rappresentanti delle forze di opposizione puntano il dito contro l’Amministrazione per l’esclusione del Piceno dalla Zona Economica Speciale. Scuola, sanità e lavoro le priorità indicate per il programma da stilare in vista delle prossime comunali, in attesa di conoscere il nome dello sfidante del sindaco uscente
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di Federico Ameli

 

L’opposizione ascolana riparte dal salario minimo. Nella mattinata di oggi, sabato 16 settembre, le forze politiche aderenti al progetto del “Cantiere Riformista” – tra gli altri anche Dipende da Noi e Psi – hanno preso attivamente parte alla raccolta firme promossa in piazza Arringo dai gruppi consiliari di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Ascolto&Partecipazione, compattando ulteriormente il fronte di opposizione nei confronti della maggioranza guidata da Marco Fioravanti.

I rappresentanti delle forze politiche del Cantiere Riformista presenti in piazza Arringo

 

D’altra parte, ancora pochi mesi e la cittadinanza ascolana sarà chiamata a rinnovare la fiducia espressa poco meno di cinque anni fa nei confronti del sindaco uscente o, al contrario, puntare sul Cantiere e sui temi cardine della proposta politica di centrosinistra.

 

«La battaglia sul salario minimo è fondamentale – fanno sapere all’unisono i referenti del Cantiere Riformista – in una realtà gravemente compromessa a livello economico come quella ascolana: l’adesione appassionata delle forze di minoranza  ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza su un tema che riguarda i diritti dei lavoratori, equità e dignità, e rafforza l’economia con tutta una serie di effetti positivi, dal rafforzamento del potere d’acquisto al miglioramento della produttività fino all’innalzamento delle pensioni, ben noti agli esperti».

 

Sempre in tema di lavoro ed economia, le forze di opposizione puntano il dito contro il centrodestra ascolano e l’Amministrazione comunale per l’esclusione del Piceno dalla Zona Economica Speciale (Zes), finita negli ultimi giorni al centro del dibattito politico.

 

«Ad Ascoli la platea di quanti a causa dell’inflazione non riescono ad arrivare a fine mese comincia ad ampliarsi – denunciano i riformisti – eppure dal sindaco Fioravanti e dalla sua squadra solo silenzio, persino sulla Zes, provvedimento invocato a gran voce dalle opposizioni che hanno sottoscritto lo scorso luglio una mozione sul tema. L’inadeguatezza delle azioni in materia economia del Governo si traduce però, purtroppo, in penalizzazioni del Piceno e di Ascoli che si è vista completamente esclusa dall’opportunità concessa dalla Zes.

Massimo Tamburri, Francesco Ameli e Massimo Maria Speri

 

Eppure ricordiamo bene l’attuale sindaco che accusava i governi all’epoca in carica di non avere a cuore questo pezzo di Italia perché non istituivano zone a totale defiscalizzazione per le imprese – proseguono – il decreto Sud approvato dal Governo Meloni invece penalizza totalmente il Piceno e la nostra città, la cui economia è stata già fortemente compromessa da terremoto prima e pandemia poi, sullo sfondo di una crisi iniziata anni prima con la delocalizzazione di molte imprese che erano stanziate lungo la nostra zona industriale.

 

Il primo cittadino dimentica la sofferenza economica del territorio e di tanti ascolani, così come dimentica la sicurezza dei ragazzi e dei bambini che mercoledì hanno fatto rientro tra i banchi in una situazione di grave precarietà.

 

Come opposizione abbiamo la responsabilità di offrire un’alternativa – concludono – e abbiamo una squadra competente pronta a farlo».

 

Una squadra che non ha ancora ufficialmente scelto il proprio capitano in vista delle prossime amministrative, ma che intende farsi trovare pronta alla sfida elettorale attraverso un programma che tenga in considerazioni i grandi temi del sociale, della sanità e dell’istruzione in primis, con le sorti dell’economia locale inevitabilmente sullo sfondo.

 

«Torniamo in strada come opposizione con il tema del salario minimo e della gravissima assenza del Piceno nell’ambito della Zes – annuncia Angelo Procaccini, segretario comunale del Pd – la filiera istituzionale fa capo a Fratelli d’Italia, pertanto se ci sono delle responsabilità vanno necessariamente imputate al sindaco Fioravanti e ai livelli politici superiori a quello locale.

 

Quella di oggi è solo una delle iniziative che porteremo avanti come opposizione: torneremo presto a parlare di scuole e di sanità, come abbiamo sempre fatto».

 

«Attraverso questo banchetto, uno dei tanti promossi a livello provinciale, abbiamo voluto consolidare il legame con le altre forze di opposizione sulle questioni locali e sui temi di rilevanza nazionale – dichiara Francesco Ameli, consigliere comunale e segretario provinciale del Pd – stiamo ottenendo una grande risposta in tutto il Piceno con centinaia di firme raccolte anche questa mattina. Le risposte a questa crisi economica e lavorativa che attanaglia il territorio devono essere fornite da chi ha l’onere e la responsabilità di Governo, in questo caso Lega e Fratelli d’Italia.

 

Chiediamo la modifica di questo decreto e pretendiamo un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco Fioravanti su temi come quelli del lavoro, del sociale e dell’ambiente che riguardano da vicino i cittadini».

 

«Questa Amministrazione sta spendendo centinaia di milioni di soldi pubblici per iniziative che solo in minima parte contribuiranno allo sviluppo economico della città – conclude Massimo Tamburri, consigliere ed ex candidato sindaco del M5S – purtroppo manca una visione d’insieme, come dimostrato dalle diverse iniziative promosse che certamente danno un’immagine di città dinamica, ma che tuttavia non valorizzano appieno Ascoli. Peraltro, non possiamo pensare che una città si basi solo sul turismo: serve un intervento deciso che possa contrastare i dati negativi sulla demografia e la crisi economica».

 

 

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