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Pitbull e “vedette” a protezione dei pusher: undici persone arrestate, sequestri di droga e immobili

LA POLIZIA assesta un duro colpo alla centrale dello spaccio con l'Operazione "Lido Tre Archi". Perquisizioni nelle province di Fermo e Macerata, ma anche a Ripatransone. Rinvenuti oltre tre chili di eroina e hashish in buona parte già divisa in ben 880 dosi. Sono tutti di origine magrebina fra i 20 e i 35 anni
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La Polizia di Stato di Fermo, nell’ambito dell’Operazione “Tre Archi” sta eseguendo undici misure cautelari nei confronti di cittadini di origine magrebina per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, perquisizioni domiciliari ed ha già proceduto al sequestro preventivo di appartamenti utilizzati per l’attività di spaccio.

 

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Fermo, è scaturita da una complessa indagine della Squadra Mobile fermana, è scattata ieri notte e ha visto impegnati un centinaio di agenti della Questura di Fermo, ma anche di quelle di Ascoli, Macerata, Ancona e Pesaro. Con loro anche personale del Reparto Prevenzione Crimine, dalle Unità cinofile antidroga e del Reparto Mobile di Senigallia.

 

L’OPERAZIONE “TRE ARCHI”

Protetti dall’oscurità, e in assoluto silenzio per evitare di essere visti dalle “vedette” utilizzate dagli spacciatori o sentiti dai cani in loro possesso, gli agenti hanno fatto irruzione contemporaneamente in una decina di appartamenti a Tre Archi di Fermo sorprendendo in casa gli indagati. Alcuni si sono barricati ed è stato dunque necessario aprire le porte con l’attrezzatura dei Vigili del Fuoco di Fermo, allertati preventivamente. Una volta all’interno è stata la volta dei tecnici veterinari che con il sonnifero hanno narcotizzato i cani che erano pronti ad attaccare gli agenti i quali si erano protetti con barriere di acciaio. Sul posto anche due ambulanze della Croce Azzurra di Porto San Giorgio per ogni evenienza.

 

I SEQUESTRI

 

Contestualmente altri poliziotti sono intervenuti con le medesime modalità a Montegranaro (Fermo), nell’Ascolano (Ripatransone) e nel Maceratese (Morrovalle) in quanto le persone coinvolte avevano vari punti di appoggio e sedi operative anche lì. I provvedimenti restrittivi sono scattati per sei persone: due in carcere; per due il divieto di dimora nella provincia di Fermo e di Ascoli con obbligo di presentazione negli uffici di Polizia della nuova residenza. Due sono stati arrestati perché trovate in possesso di consistenti quantitativi di droga. Nella casa di Montegranaro sono stati rinvenuti oltre tre chili tra eroina ed hashish, in buona parte già divisa in ben 880 dosi destinate allo spaccio. E’ stato inoltre disposto il sequestro preventivo di due immobili utilizzati per l’attività di smercio della sostanza: in Via Tobagi e in Via Paleotti. Sequestrati due cani – n rottweiler e un dogue de Bordeaux – utilizzati da uno degli arrestati per tentare di fermare gli agenti. In un appartamento sono stati rinvenuti e sequestrati una katana, due machete e una fiocina da sub. Tutte le persone coinvolte sono di origine magrebina ed hanno un’età compresa tra i 20 e i 35 anni.

 

Nel corso di mesi di indagini è stato accertato che in un anno ai tossicodipendenti sono state cedute 1.600 dosi per un ricavo di circa 100.000 euro. Sequestrata in totale un chilo di droga

 

LE ORIGINI DELL’INDAGINE

 

L’indagine è iniziata nel luglio 2022 quando la Squadra Mobile, nel corso di un’operazione antidroga, effettuò una perquisizione domiciliare all’interno di un appartamento in Via Tobagi. In quella circostanza gli operatori bussarono all’uscio, la porta fu aperta da un soggetto il quale aizzò un cane di grossa taglia contro di loro, gridando, “attacca, attacca”. Il cane, razza rottweiler, del peso di 60 chili si scagliò contro gli agenti che si videro costretti ad indietreggiare. Il cane morse la coscia di un poliziotto provocandogli lesioni e una prognosi di otto giorni. Nell’appartamento furono trovati coltelli e il marocchino di venti anni venne arrestato per resistenza al pubblico, il cane sequestrato e poi confiscato.

 

Nei giorni successivi gli investigatori continuarono a controllare l’appartamento e visionare le immagini registrate dalla videosorveglianza della zona, accertando un andirivieni frequente di persone estranee al quartiere che si recavano proprio in quell’immobile, trattenendosi per pochi minuti. Attraverso la minuziosa disamina delle immagini vennero identificati alcuni di loro e si accertò che alcuni erano abituali assuntori di sostanze stupefacenti. La Squadra Mobile documentarono quotidianamente l’attività individuando gli spacciatori e, soprattutto, fermando gli acquirenti delle sostanze stupefacenti i quali vennero poi sentiti in Questura.

 

LO SPARO

 

Il 30 marzo scorso, sempre nell’appartamento di Via Tobagi, venne ferito da colpi da arma da fuoco alla coscia un tunisino. Pochi minuti dopo, in successione, alcune aggressioni tra componenti di bande extracomunitarie di fazioni rivali. Nel corso delle indagini è stata rinvenuta una pistola all’interno di uno stabile limitrofo, in Via Paleotti. I poliziotti hanno poi identificato il responsabile del ferimento, un albanese di 35 anni residente nel Maceratese, denunciato per tentato omicidio.

 

Gli investigatori, anche stavolta, attraverso appostamenti, pedinamenti e visione delle immagini della videosorveglianza, hanno accertato che l’organizzazione aveva spostato la sede dello spaccio di droga in un altro appartamento, in uno stabile della vicina Via Paleotti. E’ stato accertato che il gruppo criminale nell’ultimo periodo si avvaleva anche della presenza di “vedette” pronte ad avvisare gli spacciatori dell’eventuale arrivo delle Forze dell’ordine, i quali uscivano in strada con i cani pronti ad essere aizzati.


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