di Giuseppe Di Marco
Stangata scuolabus, per la minoranza si sarebbe potuto evitare l’aggravio di oltre 500.000 euro da spalmare su tre anni, comunicato dall’Amministrazione comunale in una recente commissione. Ad avversare la scelta dell’ente è, ancora una volta, Luciana Barlocci.
«In delibera – attacca la consigliera – ci hanno detto che quest’anno pagheremo 81.000 euro in più per il 2023, nonché 211.000 per il 2024 e 2025. E ci hanno narrato che, in questo momento, non si sarebbe potuto fare altrimenti. Si dice che siamo stati costretti ad aderire alla procedura della Regione Marche, che affida tutto alla Suam (Stazione Unica Appaltante di Marche). Ma non è vero che si doveva aderire obbligatoriamente, o meglio, sarebbe stato necessario fare quello che hanno fatto altri piccoli Comuni che, rifacendosi all’indirizzo dell’economicità, hanno redatto attentamente un piano reale dei costi».
Ma non finisce qui. «Poi si sarebbe dovuto fare riferimento – continua Barlocci – agli ultimi pronunciamenti del Tar Campania il quale, pur non negando l’obbligo dell’adesione alla legge regionale, afferma che si può procedere in modo autonomo a condizione che si dimostri di aver trovato condizioni migliorative rispetto alle condizioni quadro. Qui la politica non si è mossa, e a questo punto non si può fare più niente. L’assessore Pellei perché non risponde su questa cosa? È vero che certe questioni vengono definite dai tecnici, ma è la politica che governa la macchina e stabilisce accordi territoriali. Questo Comune non ha accordi territoriali e io che sono in Provincia lo vedo benissimo. Questo che ci cade addosso è un cataclisma».
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