di Pier Paolo Flammini
Saracinesche abbassate in attesa di tempi (anzi: di un tempo, intendendo quello meteo) migliori. Domenica 24 settembre i pescherecci del Medio Adriatico, e quindi anche del porto di San Benedetto, sono potuti tornare in mare dopo il periodo del fermo pesca che li ha coinvolti a partire dallo scorso 19 agosto.
C’era grande attesa dunque per il primo “pescato“, sia per le quantità di pesce disponibile che per la quantità, dopo oltre un mese di pausa.
Vero è che l’attuale “fermo pesca” viene da più parti criticato, perché il periodo della riproduzione delle specie ittiche è a primavera e invece lo stop burocratico avviene proprio nel pieno della stagione turistica, creando non poco fastidio alla ristorazione e agli alberghi (vero è che su pressione delle categorie della pesca negli ultimi anni si è riusciti a far slittare la data di inizio del fermo a dopo Ferragosto, riducendo i disagi).
Purtroppo le condizioni meteo non ideali, il forte vento e quindi il mare in burrasca non hanno consentito alla maggior parte delle imbarcazioni di uscire in mare (solo 9 quelle che sono uscite dal porto): giocoforza la quantità del pescato è stata ridotta e i prezzi odierni ne risentono.
«Da domani, mercoledì, la quantità del pesce dovrebbe salire e dunque il prezzo stabilizzarsi» afferma Sofia Paolini, commerciante del pesce presente al Mercatino del Pesce al porto di San Benedetto. L’unica aperta assieme a una collega tra tante serrande abbassate.
Il fatto che pochi pescherecci fossero usciti era forse una informazione già diffusa, e infatti erano relativamente pochi i clienti che si sono recati al mercatino rispetto al solito. I prezzi variavano dai 18 euro per le seppie, 20 per le pannocchie grandi e 10 per le piccole, 25 euro per i calamari, la rana pescatrice 25 euro, nasello 18 euro, sgombro 10 euro, triglia 10 euro, totani 18 euro. Prezzi appunto che dovrebbero ridursi a partire da domani.
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