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Sanità, i sindaci chiedono che le residenze per anziani diventino presidi di prossimità

SAN BENEDETTO - Nello specifico, le strutture di Ripatransone e Montefiore diverrebbero punti di riferimento per la medicina territoriale. Ma il piano è in alto mare: con quali risorse si potranno integrare servizi del genere?
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Il secondo incontro fra i sindaci dell’Ambito 21 è andato in scena nella serata di lunedì 25 settembre

 

di Giuseppe Di Marco

 

Le Rsa di RipatransoneMontefiore convertite in presidi per la medicina di prossimità. E’ quanto chiedono i sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale 21, riunitisi nella serata di lunedì 25 settembre per discutere la proposta di riforma sanitaria nelle Marche Sud.

 

Unici assenti, rispetto al primo incontro, i sindaci di Monteprandone e Grottammare. I primi cittadini, nel corso della riunione, hanno evidenziato quanto sia importante garantire alla popolazione dei punti di riferimento sanitari che al tempo stesso tolgano carico di lavoro ai Pronto Soccorso: questi, soprattutto durante la stagione estiva, riescono a soccorrere i degenti con grande difficoltà.

 

Durante il confronto è stato anche fatto notare che a Cupra Marittima le guardie mediche hanno avuto non pochi problemi a lavorare nella bella stagione. Sarà necessario, in tal senso, integrare altro personale per rispondere alle esigenze di un territorio che, per un quarto dell’anno, aumenta a dismisura la propria popolazione.

 

Integrate queste osservazioni, si è dunque stilato il documento, che ora verrà posto all’attenzione della direttrice Ast 5, dottoressa Nicoletta Natalini. Si tratta di un passaggio fondamentale, soprattutto per capire se ci sono risorse per il progetto relativo alle Rsa di Ripatransone e Montefiore. O, più probabilmente, dove andarle a reperire.

 

Dopo il necessario confronto con il vertice Ast, il documento verrà proposto al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti perché si trovi in tempi brevi un accordo fra costa ed entroterra. Il capoluogo e la Riviera dovranno trovare il giusto compromesso soprattutto per quanto riguarda i reparti “doppioni” richiesti da entrambi gli ospedali. Si tratta, in questo caso, di unità operative le cui attività pertengono tanto all’emergenza-urgenza quanto al programmato.

 

Infine, una volta stesa la versione finale del documento, questo verrà portato in commissione regionale sanità e discusso con il presidente delle Marche Francesco Acquaroli.


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