Luciana Barlocci, Annalisa Marchegiani, Giorgio De Vecchis
di Pier Paolo Flammini
«Qui ballano quasi 300.000 euro, l’Amministrazione ha prima lasciato che scadessero i termini per chiedere il rinnovo ed evitare gli aumenti, poi di conseguenza non ha potuto far altro che aderire alla convenzione regionale, con tanto di aumenti, spacciandola a quel punto come unica opzione possibile»: la minoranza del Gruppo Misto, rappresentata dai consiglieri comunali Luciana Barlocci, Annalisa Marchegiani e Giorgio De Vecchis, mette sotto accusa la gestione del servizio Scuolabus da parte dell’Amministrazione Spazzafumo e in particolare dell’assessore al Bilancio Domenico Pellei, assieme all’assessore ai Servizi Sociali Andrea Sanguigni.
L’aumento, scrivono i tre, è di «81.000 euro per l’anno in corso e ben 211.000 per i prossimi due anni, per altro con riduzione del servizio.»
I consiglieri del Gruppo Misto fanno riferimento ai loro interventi in Consiglio comunale, quando «la città è stata informata dell’operato di Sindaci di altri Comuni, evidentemente più illuminati, che hanno agito a salvaguardia dei propri cittadini decidendo di bandire una gara autonoma, cosa che ha prodotto una convenienza economica sostanziale.»
«L’Amministrazione è rimasta inerte, quando invece avrebbe potuto, o meglio dovuto attivare l’opzione di rinnovo entro tre mesi prima della scadenza naturale – si legge nella nota congiunta – Questa opzione era espressamente prevista dagli atti di gara e avrebbe garantito alla città un servizio alle medesime condizioni dello scorso anno, dunque senza l’aggravio degli aumenti di cui sappiamo. L’ingiustificata inattività dell’ente ha causando un aggravio di spesa e dunque, un danno erariale per mala gestio.»
Secondo il Gruppo Misto questo sarebbe solo l’ultimo errore dell’assessore Pellei, il quale starebbe, secondo loro, spingendo il sindaco a rimuovere l’assessore Lazzari, colpevole di non averlo difeso in Consiglio comunale.
«Noi invece ci chiediamo quando questa maggioranza sarà chiamata a rispondere di un evidente danno erariale» concludono.
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