E’ stato presentato nel pomeriggio a Fermo, nell’auditorium San Filippo Neri, il progetto che vede la riqualificazione e la ristrutturazione della Rocca Monte Varmine, antico castello di proprietà del comune di Fermo, collocata nel comune di Carassai.
Il progetto architettonico prevede il proseguimento della ristrutturazione con l’arrivo di nuovi finanziamenti da parte della Regione Marche e dei Comuni interessati, ponendo le basi per riprogrammare gli spazi interni e le funzioni di ogni sua parte, perché possa diventare un riferimento per il territorio e attrattiva turistica culturale ed enogastronomica.
Si è partiti con una breve presentazione di “Italia Nostra”, con Lorenzo Trentuno, e di Alessandro Ciudano, portavoce del “Comitato per la rinascita di Rocca Monte Varmine”.
Ha introdotto poi i lavori l’assessore al comune di Fermo, Ingrid Luciani, che ha ringraziato a nome di tutta l’Amministrazione, quanti si stanno occupando del progetto: «L’idea che abbiamo è che sia un progetto legato alla cultura ed al turismo, sono personalmente davvero felice che stiamo provvedendo alla sua realizzazione e che si stia tracciando concretamente il cammino per la valorizzazione del sito».
A seguire è intervenuto Gianfilippo Michetti, sindaco di Carassai che attualmente detiene la nomina di soggetto attuatore del progetto, grazie all’ordinanza emessa dal comune di Fermo, proprietario di Rocca Monte Varmine.
La struttura comprende 630 ettari di terreni e 36 casolari, la chiesa di Sant’Angelo in Piano, un vecchio mulino, il castello nella sua totalità che comprende anche un immobile, in precedenza ristorante, ed un altro che è stato plesso scolastico. Un fondo non da poco.
Per questo Rocca Monte Varmine diventa luogo di interesse più ampio, poiché riguarda un comprensorio vasto e non più circoscritto solo a due province, il Piceno ed il Fermano, ma si tratta di patrimonio artistico di notevole valore per tutto il territorio italiano e che va dunque recuperato.
I fondi sono arrivati da quelli del post terremoto, ma l’allora assessore regionale Guido Castelli, oggi commissario Sisma, ha tenuto a specificare che il tutto «deve essere accompagnato da un progetto integrato territoriale, affinché possa esserci un rilancio socio-economico e un ripopolamento di quel territorio».
Da lì si è così passati a una riunione coordinata dallo stesso Castelli, insieme ai sindaci di Fermo e Carassai, per verificare modalità di costruzione di un progetto integrato e determinare le funzioni del fondo di oltre 4,5 milioni a disposizione per Rocca Monte Varmine.
Ecco quindi la nomina a soggetto attuatore del comune di Carassai, fino alla presentazione della documentazione relativa allo svolgimento della gara d’appalto, il 16 agosto di quest’anno.
Il procedimento, dunque, inizia con il definire gli scopi per la realizzazione del progetto. Le sue funzioni potranno essere molteplici: potrà divenire impresa e lavoro per i giovani per ottenere un ripopolamento del territorio; potrà creare un’autosufficienza sociale ed energetica con un’economia circolare e civile; potrà utilizzare ogni tecnologia innovativa per rigenerare il fondo agricolo circostante ed avere infine una buona gestione economica, sociale, ambientale e culturale. Si potrà avviare, nel corso del 2024, un piano di grande impatto mediatico per ottenere una maggiore consapevolezza locale e regionale, dando notorietà alla Rocca dentro e fuori i confini nazionali.
Ecco allora che a definire modalità e composizione del progetto, è arrivato l’intervento dei relatori dell’Università Politecnica delle Marche, del professor Gianluigi Mondaini e del ricercatore Francesco Chiacchiera, i quali hanno presentato delle ipotesi di progettualità per Rocca Monte Varmine.
«Abbiamo lavorato con grande entusiasmo a questo progetto. Siamo lieti di poter dare un servizio al territorio con il nostro laboratorio – spiega il professore – il quale ha differenti operatività e progetti in essere per molti Comuni.
Lavoriamo sui beni che abbiamo a disposizione, abbiamo dei percorsi differenti per ogni corso di laurea secondo tre obiettivi: un programma di progettazione e valorizzazione del bene; uno di gestione e fruizione del bene, ed infine ci occupiamo della diagnostica sul bene specifico».
E’ stato presentato quindi ogni aspetto tecnico che prospetti una futura rinascita del complesso di Rocca Monte Varmine, con ambienti, destinazioni d’uso e suddivisione degli spazi, per un luogo che ci auguriamo possa diventare un polo di attrazione turistica per tutto il territorio.
Laura Cutini
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