Come da raccomandazioni operative diramate dal Ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali emergenze per frane e alluvioni durante le stagioni autunnale e invernale, il prefetto di Ascoli, Carlo De Rogatis, si è recato in visita alla diga di Comunanza, in gestione al Consorzio di Bonifica delle Marche.
L’infrastruttura, costruita dal Consorzio di Bonifica dell’Aso tra il 1977 ed il 1983, con la sua struttura muraria in calcestruzzo è definita tecnicamente “a gravità massiccia”.
Ha un’altezza massima di 77 metri e un coronamento lungo circa 400 metri.
La base raggiunge una larghezza massima di quasi 70 metri. Quando il livello del lago raggiunge la quota di massima regolazione entra in funzione lo sfioratore di superficie: l’acqua in eccesso passa sullo scivolo, viene rallentata nella vasca di dissipazione e poi viene “naturalmente” restituita al fiume.
Ad accogliere il prefetto e in rappresentanza del Consorzio di Bonifica, la presidente dell’Assemblea del Consorzio, Francesca Gironi, il vice presidente Giannino Nazzari e il consigliere Bruno Bernabei.
La visita è stata guidata dall’ingegnere David Taffetani, responsabile delle dighe e degli impianti del Consorzio che ha descritto nel dettaglio le procedure e i protocolli operativi rilevanti ai fini della sicurezza della diga, sottoposta ai regolari controlli da parte dell’organo di vigilanza esterno (ovvero il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
La visita è stata l’occasione per evidenziare il ruolo che l’invaso riveste per i territori della Valle dell’Aso, soprattutto a fronte di un’emergenza climatica che penalizza con lunghi periodi di siccità o piogge torrenziali un settore di primaria importanza come l’agricoltura.
La diga, infatti, “gestisce” l’acqua, sia in fase di accumulo che di rilascio. Con la sua capienza di 13,5 milioni di metri cubi d’acqua consente di irrigare oltre 3.483 ettari di terra, poi di produrre energia idroelettrica a servizio del territorio comunale di Comunanza e dei suoi dintorni.
Quella di Comunanza è una delle cinque dighe presenti in provincia, per le quali sono stati aggiornati di recente i documenti di protezione civile che stabiliscono le condizioni di attivazione delle fasi di allerta per le finalità di sicurezza degli sbarramenti e di gestione del rischio idraulico a valle.
A tal proposito, il prefetto e i rappresentanti del Consorzio di Bonifica delle Marche hanno condiviso l’opportunità di intensificare ulteriormente le interlocuzioni tra tutti gli attori coinvolti, nella predisposizione e nella gestione dei piani di emergenza delle dighe di competenza, al fine di veicolare una corretta e ponderata valutazione delle informazioni fornite dal gestore nell’ambito delle proprie procedure.
«Nel rilevare con compiacimento lo stato di manutenzione della diga – ha sottolineato il prefetto De Rogatis – occorre mantenere alta l’attenzione di tutti gli attori che hanno competenza in materia di rischio idrogeologico e idraulico in modo da ottimizzare, sviluppare e promuovere per tempo l’implementazione di tutte le misure proprie del Sistema di Protezione civile al fine di fronteggiare efficacemente ogni possibile emergenza».
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