di Giuseppe Di Marco
Se ne era parlato prima dell’estate, poi il tema era stato temporaneamente accantonato. Ora, la minoranza è tornata a chiedere la divisione del gruppo misto in due distinte entità di maggioranza e minoranza.
A parlarne, in commissione affari generali, è stata Annalisa Marchegiani. «Questo Comune ha un’esigenza di divisione del gruppo misto, che ha consiglieri di maggioranza e di minoranza – ha detto la consigliera – quindi sarebbe opportuno regolamentare la partecipazione di questi gruppi per evitare strumentalizzazioni». Dello stesso parere anche Giorgio De Vecchis: «L’aberrazione è evidente: basta dire che se ci sono consiglieri che si riconoscono in maggioranza o minoranza, ci si divide».
La discussione si è accesa nel momento in cui la presidente di commissione, Silvia Laghi, ha esposto un parere opposto: «Per quanto mi riguarda – ha detto la presidente di commissione – il gruppo misto è un’entità eterogenea». Anche Barbara De Ascaniis, secondo la quale il regolamento dovrebbe essere rivisto nella sua interezza, e non per compartimenti stagni.
Dal canto suo, il segretario Stefano Zanieri ha accolto parzialmente le istanze espresse da Marchegiani: «Questo regolamento ha dei refusi e, in generale, necessita di essere rivisto. In tal senso, però, è auspicabile fare un lavoro complessivo, e questo deve essere supportato da un parere importante della commissione, da trasportare in Consiglio». Quindi, il presidente del Consiglio Eldo Fanini ha detto che servirà uno studio ad hoc. La Marchegiani ha abbandonato l’Auditorium in segno di protesta.
La consigliera ha anche proposto altre modifiche al regolamento: «Ritengo che questo regolamento vada rivisto complessivamente – ha aggiunto Marchegiani – per via di diversi errori in esso contenuti. Non si capisce quando debbano essere fatte le conferenze dei capigruppo e dei presidenti delle commissioni: i presidenti delle commissioni devono essere sentiti mensilmente, come i capigruppo. Inoltre penso che non si possa convocare una commissione a cinque giorni dal Consiglio. Per quanto riguarda il Consiglio, si dovrebbero specificare i termini temporali delle convocazioni, perché in caso contrario il regolamento dice che la seduta deve essere convocata cinque giorni prima».
Il riferimento è al Consiglio di fine 2022, riconvocato d’urgenza il 31 dicembre per mancanza del numero legale in prima seduta. Vale la pena ricordare che, in quella sede, venne approvato il bilancio. Marchegiani, infine, ha chiesto che in commissione venga previsto il parere dei consiglieri, soprattutto per le materie in cui è necessaria la massima trasparenza.
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