di Pier Paolo Flammini
L’Anffas di Grottammare torna al centro della contestazione dei sindacati. Stamattina, mercoledì 25 ottobre, si è svolta una manifestazione di protesta davanti alla sede grottammarese, con le bandiere sindacali issate all’esterno in segno di protesta. Ma già il giorno prima si era svolto un presidio organizzato nella sede centrale della Fondazione Anffas.
La protesta, infatti, investe sia il contratto nazionale che alcune questioni relative ai circa 50 lavoratori Anffas distribuiti tra Grottammare e una comunità presente a Ripatransone. Presenti, come rappresentanti sindacali, Viola Rossi, rappresentante della Funzione Pubblica Cgil, e Roberto Celi, della Fisascat Cisl.
I dipendenti Anffas offrono servizi di alto valore sociale per le persone con disabilità ma, scrivono i sindacati «l’Anffas non sembra considerare nello stesso modo i giovani professionisti che da troppo tempo attendono risposte per le loro condizioni retributive, contrattuali e lavorative».
A livello nazionale i lavoratori non vedono rinnovato il loro contratto, scaduto nel 2019: «Chiediamo che questo avvenga al più presto recuperando la quota di inflazione che ha eroso il potere d’acquisto», afferma Viola Rossi della Cgil.
«Abbiamo chiesto alla nuova presidenza, insediata da un anno, informazioni sul modo di gestire il personale, che è rimasto lo stesso. Non abbiamo risposte alle nostre richieste di informazioni, a partire da un organigramma che consenta ai dipendenti di sapere a chi rivolgersi – continua Rossi – Al momento ci sono molti punti di frizione tra la gestione e i lavoratori. Il confronto sindacale è fermo, bloccato».
I sindacati affermano che questa iniziativa «è solo la prima di una serie di azioni che verranno promosse a livello territoriale se le condizioni non si sbloccheranno. Il blocco delle trattative a livello nazionale è purtroppo una riflessione della situazione aziendale. L’Anffas sembra non disposta ad accogliere le richieste delle organizzazioni sindacali, sia a livello nazionale che aziendale. Pertanto, in linea con le iniziative nazionali, saranno organizzate assemblee pubbliche per coinvolgere le istituzioni e la cittadinanza a sostenere i lavoratori nella loro richiesta di condizioni retributive, contrattuali e lavorative più dignitose».
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