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Cresce il consumo di suolo a San Benedetto: per l’Ispra ha raggiunto il 37,9%

SAN BENEDETTO - La Riviera delle Palme mantiene il suo triste primato: rispetto al 2021, il parametro è salito dello 0,3%. Il Comune piceno non riesce ad invertire la tendenza
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A San Benedetto cresce il consumo di suolo

 

di Giuseppe Di Marco

 

I dati turistici, per la Riviera delle Palme, vanno a gonfie vele. Quelli del consumo di suolo molto meno: San Benedetto mantiene il suo triste primato nelle Marche.

 

A dirlo è l’Ispra, che ha appena pubblicato il nuovo Rapporto su “Consumo di Suolo, Dinamiche Territoriali e Servizi Ecosistemici”. L’edizione 2023, chiaramente, si riferisce alle statistiche raccolte e formulate per il 2022. Il corposo documento esamina, su scala nazionale, la variazione di “suolo consumato”, che viene definito come “la quantità complessiva di suolo a copertura artificiale esistente in un dato momento”.

 

Secondo l’istituto nazionale, San Benedetto è il primo Comune delle Marche per consumo di suolo in percentuale: il territorio municipale è consumato per il 37,7% e, al netto dei corpi idrici, per il 37,9%. In quest’ultimo parametro il Comune rivierasco è seguito da Porto San Giorgio (37,1%) e Gabicce Mare (32,8%).

 

A preoccupare non è solo il dato in sé, ma anche il raffronto con il 2021: rispetto a due anni fa, infatti, il consumo di suolo a San Benedetto è cresciuto dello 0,3%. Lo scorso report, va ricordato, indicava che al netto dei corpi idrici la percentuale fosse del 37,6%. Un aumento che potrebbe considerarsi irrisorio, se non fosse che il Comune in questione, ormai, ha a disposizione un numero piuttosto esiguo di terreni ancora edificabili.

 

San Benedetto però non è tra i primi nella classifica dei Comuni marchigiani con maggiore suolo consumato in termini di ettari: in tal senso, al primo posto c’è Pesaro con 2.482 ettari, poi AnconaFano con 2.177. Nel solo biennio 2021-2022, i Comuni in cui si è registrato il maggiore numero di ettari occupati è Camerino con 17,25 ettari, seguito da Falconara Marittima (14,9%) e Matelica (13,05%).

 

A corredo delle statistiche, l’Ispra rammenta quali sono gli obiettivi di UeOnu in ambito ambientale, ovvero l’azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050, la protezione adeguata del suolo, l’allineamento del consumo alla crescita demografica reale entro il 2030, ed il bilancio non negativo del degrado del territorio entro il 2030.


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