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«Servono pistole per i Vigili Urbani»: il sindacato Csa diffida il Comune

SAN BENEDETTO - Si chiede all'Amministrazione Comunale di adeguarsi alle disposizioni di legge in tema di sicurezza del lavoro specie per i servizi notturni, i posti di blocco o di particolare criticità: «La Polizia Municipale cittadina è considerata di Serie B rispetto a quella dei Comuni limitrofi?»
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di Pier Paolo Flammini

 

Pistole di notte. Questo chiede il Sindacato Autonomo Csa del Dipartimento Polizia Locale, che ha inoltrato una diffida all’Amministrazione Comunale in merito al tema della sicurezza degli agenti.

 

Già lo scorso mese di agosto il Csa ha inviato una lettera al Sindaco, alla Giunta, al Segretario, al Comandante della Polizia Locale e alle rappresentanze sindacali del Comune di San Benedetto, manifestando preoccupazione riguardo ai servizi non armati, in particolare quelli notturni e di pronto intervento. «Tuttavia, a oggi, l’Amministrazione Comunale non ha risposto alle preoccupazioni sollevate» scrive il sindacato.

 

«Questa situazione ha portato il Csa a notificare il problema alle istituzioni competenti, tra cui la Prefettura, la Questura, la Regione Marche e il Consiglio Comunale, perché riteniamo che sia fondamentale affrontare questa questione per garantire la sicurezza dei cittadini e degli Agenti stessi – continua la nota – I dispositivi di protezione individuale sono previsti per legge quando si svolgono servizi per la sicurezza urbana in situazione critiche dal punto di vista dell’ordine pubblico».

 

«La normativa prevede che essi debbano essere obbligatoriamente dotati di armi al solo scopo di difesa personale, specialmente nei servizi notturni, di pronto intervento e posti di controllo: questa non è una scelta discrezionale, ma un obbligo legale – si legge – Inoltre, questa situazione costituisce una violazione del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro e potrebbe comportare gravi responsabilità civili e penali. Mentre molti comuni limitrofi hanno rispettato tali obblighi di legge, interrompendo i servizi notturni e di pronto intervento in attesa di completare l’iter procedurale, il Comune di San Benedetto del Tronto sembra essere in ritardo nell’adempimento di questi obblighi».

 

«Il Csa si chiede se gli Agenti di San Benedetto siano considerati di “serie B” rispetto ai colleghi dei comuni limitrofi e se i cittadini del Comune abbiano gli agenti che dovrebbero garantire la loro sicurezza ma che, al momento, non sono adeguatamente tutelati e invita il Comune a prendere azioni immediate» conclude il sindacato.


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