di Maria Nerina Galiè
Si chiamava Franca Fioravanti la donna di 75 anni che ha ridato speranza a persone gravemente malate, donando fegato e reni, prelevati la notte del 4 novembre all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli.
La signora Franca viveva a Folignano con il marito Bruno De Paoli. Avevano due figli, Fabrizio e Sandro. Una storia come tante, se il destino non si fosse messo di mezzo: un malore improvviso l’ha strappata ai suoi cari qualche notte fa. La corsa in ospedale e, dopo tre giorni di ricovero nel reparto rianimazione, nonostante gli enormi sforzi dei medici, è arrivata la sentenza alla quale nessuno è mai preparato: morte cerebrale.
Il personale sanitario, in quella tragica circostanza, ha fatto il proprio dovere prospettando ai figli, al marito ed al fratello della signora Franca la possibilità di donare gli organi.
La risposta non si è fatta attendere: «L’argomento non era mai stato affrontato in famiglia – ammette il figlio Fabrizio De Paoli – perché a certe cose si pensa solo quando “ci sbatti il muso”. Non sapevamo quindi quali fossero le intenzioni della mamma. Però di una cosa eravamo certi, del fatto lei è sempre stata una donna generosa, pronta ad aiutare gli altri. Quindi abbiamo subito detto “sì” al prelievo di organi, nella consapevolezza di quanto questo gesto possa essere utile ad aiutare qualcun altro».
La dimostrazione che la signora Franca fosse amata, oltre che conosciuta, a Folignano è stato il bagno di folla, al funerale, e la vicinanza che i concittadini hanno dimostrato ai familiari: «Una partecipazione inaspettata, per la quale voglio ringraziare tutti, folignanesi e non», continua Fabrizio che nel frattempo ha preso contatti con l’Aido di Ascoli, presieduta da Paolo Cappelli, per entrare nella grande famiglia dei parenti di donatori di organi.
Il prelievo è stato fatto nella Rianimazione del “Mazzoni”, diretta dalla dottoressa Ida Di Giacinto che, insieme al suo staff, alla coordinatrice Danieli ed alla direzione generale e sanitaria di Ast Ascoli, ringrazia il marito ed i figli: «Nonostante il dolore, non hanno esitato nel dare il consenso alla donazione di organi da parte della loro familiare, trasformando il terribile momento in una speranza di vita per altri».
Il quadro clinico all’ingresso in ospedale risultava già drammatico. A dichiarare la morte cerebrale è stata, come da prassi, l’equipe della Medicina Legale (primario Pietro Alessandrini) e quella di Neurologia diretta da Cristina Paci.
Il prelievo di reni e fegato è stato effettuato dai chirurghi dell’ospedale Torrette di Ancona.
«Uno speciale ringraziamento – si legge in una nota della direzione Ast – va, inoltre, a tutto il personale coinvolto che ha profuso generosamente il proprio impegno e la propria professionalità per portare a termine con successo il prelievo multiorgano».
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