di Federico Ameli
Una mattinata di confronto e condivisione su un tema quantomai attuale come quello dell’intelligenza artificiale, analizzata da diverse prospettive per valutarne il potenziale impatto sulla quotidianità professionale di imprenditori e professionisti attivi in ogni campo.
È quanto andato in scena oggi, sabato 18 novembre, ad Ascoli, che per l’occasione ha avuto l’onore di ospitare a Palazzo dei Capitani la 22esima edizione del convegno regionale della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, dal titolo “Un nuovo umanesimo del lavoro per le sfide dell’intelligenza artificiale che avanza”, promosso dal Consolato Maestri del Lavoro delle Province di Ascoli Piceno e Fermo di concerto con il proprio organismo regionale e l’Università Politecnica delle Marche e le imprese partner dell’iniziativa.
Come illustrato dal console interprovinciale Ascoli-Fermo Giorgio Fiori, il tradizionale appuntamento a cadenza biennale promosso dai Maestri del Lavoro fa tappa sotto le cento torri in un’annata speciale, che non solo coincide con il centenario dell’istituzione della Stella al merito del lavoro ma segna anche i 55 anni di fondazione del Consolato di Ascoli, condiviso poi nel 2009 con Fermo dopo la costituzione dell’omonima provincia.
A partire dalle tradizioni artigiane, a contraddistinguere l’attività dei Maestri del Lavoro è sempre stata una costante attenzione alle novità che, anno dopo anno, sono entrate a far parte della vita di tutti i giorni di chi opera sul territorio. Si spiega in questo senso la volontà di dedicare l’edizione 2023 del convegno al tema dell’intelligenza artificiale, capace di imporsi nel giro di pochi mesi come punto di riferimento obbligato in diversi settori dell’economia locale, nazionale e internazionale.
«Stiamo vivendo l’ennesimo, complesso, momento di transizione per il mondo del lavoro – afferma il console Giorgio Fiori, moderatore dell’incontro – La pandemia ha cambiato il modo di lavorare di tanti. Il lavoro umano, tuttavia, continua ad assumere un ruolo primario: è necessario un profondo ripensamento nell’ambito di un nuovo umanesimo che possa portare avanti un processo di valorizzazione delle eccellenze professionali e delle relazioni interpersonali.
L’obiettivo è analizzare l’impatto dell’intelligenza artificiale in una riflessione condivisa. Nella locandina si può notare come il robot e l’umano si guardino negli occhi come in un atto di sfida, ma anche come segno di intesa, complicità e collaborazione.
L’aspetto più realistico – prosegue – è rappresentato dall’emergenza che si è creata con il dilagare dell’intelligenza artificiale in tutti i settori, con il rischio non così remoto che arrivino a sostituire perfino il lavoro più intellettuale. Eppure, l’intelligenza artificiale non può essere solo una minaccia, dato che con le dovute accortezze e in maniera etica è in grado di migliorare la nostra vita quotidiana».
Presente all’incontro in una Sala della Ragione gremita, insieme a oltre 100 delegati dei consolati delle 5 province marchigiane, anche Elio Giovati, presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, a cui sono state poi affidate le conclusioni sul tema al termine di una mattinata ricca di spunti di riflessione, introdotta dai saluti istituzionali dei rappresentanti comunali e regionali.
«Rivolgo il mio ringraziamento ai Maestri del Lavoro per l’organizzazione di questo evento e la presenza costante al fianco delle istituzioni – esordisce Gianni Silvestri, vicesindaco di Ascoli – La nutrita partecipazione di questa mattina è la dimostrazione del grande lavoro svolto dalla Federazione su scala provinciale e regionale.
Il tema del convegno è molto sentito ed estremamente attuale e, in quest’ottica, non può non stimolarci a essere presenti in questo momento di trasformazione e cambiamento per riuscire a coniugare le esigenze rappresentate dalle nuove tecnologie senza dimenticare i pilastri del mondo del lavoro».
«Ringrazio i Maestri del Lavoro per il lavoro di livello ed estremamente apprezzato che stanno portando avanti insieme alle scuole del territorio – aggiunge l’assessore regionale Andrea Maria Antonini – La Regione cerca ogni giorno di sostenere una particolare caratteristica dei marchigiani, il saper fare che contraddistingue i nostri artigiani e imprenditori. Possiamo contare su persone che hanno la conoscenza e la capacità di trasformare ogni prodotto in un’opera d’arte grazie a un mix di esperienze, memorie, cultura e socialità impossibile da codificare per una macchina.
Dal mio punto di vista, tuttavia, è necessario confrontarsi in maniera costruttiva con la novità senza avere paura e porsi sulla difensiva, adottando un approccio etico per gestire al meglio questa tecnologia attraverso la grandissima capacità di adattamento che da sempre contraddistingue l’essere umano».
Prima di lasciare spazio alle relazioni sul tema di Domenico Ursino, Francesco Orazi e Alessandro Giuliani, docenti dell’Università Politecnica delle Marche, e all’attesissimo intervento di natura etica del vescovo Gianpiero Palmieri, il convegno ha potuto contare su una testimonianza diretta di due autentici maestri del lavoro del territorio, che con il loro spirito di iniziativa e la loro visione imprenditoriale rappresentano da decenni delle autentiche eccellenze conosciute e apprezzate in tutto il mondo.
Si tratta di Battista Faraotti, fondatore e amministratore unico di Fainplast, e Alvaro Cesaroni, numero uno di Sigma Spa nonché sindaco di Comunanza, entrambi insigniti del titolo di Cavaliere del Lavoro per l’impegno profuso quotidianamente per il tessuto imprenditoriale locale e la comunità in cui da sempre vivono e operano.
«La storia ci insegna che non bisogna aver paura delle novità – ricorda Faraotti – I motori a scoppio, che un tempo rappresentavano il nuovo, sono entrati a far parte della vita di tutti i giorni, e questo vale per tutte le introduzioni tecniche e scientifiche.
Con la nostra azienda, leader nella produzione di compound, esportiamo in circa 80 Paesi confrontandoci ogni giorno con importanti realtà internazionali. Per dare sempre il massimo e aumentare ulteriormente l’efficienza, abbiamo iniziato a guardare all’intelligenza artificiale con grande attenzione. Si tratta di un’introduzione indubbiamente utile per semplificare i processi, ma mai abbiamo pensato che potesse rimpiazzare la nostra manodopera.
Poniamo sempre la massima attenzione alle maestranze e ai nostri collaboratori, che se ben motivati rappresentano una ricchezza e non certo un costo – spiega – È una convinzione condivisa appieno con i miei figli: mi sono sempre speso per consentire alle famiglie che hanno l’onere e il piacere di collaborare con noi di vivere in serenità.
Credo che le imprese come Fainplast e la Sigma di Alvaro Cesaroni possano essere d’esempio a tutto il territorio grazie a collaboratori che sono a tutti gli effetti come una famiglia, un principio su cui noto con piacere che tutte le grandi imprese si stanno allineando.
Sono convinto che grazie all’intelligenza artificiale riusciremo ad aumentare l’occupazione, ma al primo posto dev’esserci sempre la persona: il resto può attendere».
«A mio avviso, il termine “intelligenza” è forse inappropriato, dato attiene solo all’uomo e alla sua capacità di elaborare in astratto – afferma Cesaroni – Mai nessuna macchina ci riuscirà, ma indubbiamente ci aiuteranno a velocizzare i processi e a scegliere nel momento delle decisioni.
Il rischio apparente è che l’intelligenza artificiale possa togliere lavoro all’uomo, ma personalmente non sono d’accordo. Si tratta più di un’opportunità, dato che ci aiuterà a vivere meglio.
In azienda facciamo ricorso all’intelligenza artificiale già dagli anni ’80 e l’ultima applicazione riguarda un algoritmo che, in base a una serie di parametri, ci permette di predire con grandissima accuratezza, fino al 96%, quando le nostre macchine in giro per il mondo si romperanno e avranno bisogno di manutenzione, consentendoci di organizzarci per tempo.
Affrontiamo le nuove frontiere della scienza con serenità, fiducia e la dovuta attenzione, senza dare strumenti in mano a chi potrebbe servirsene in ottica criminale. In questo senso c’è bisogno del contributo della politica e delle forze dell’ordine e di comunicazioni da veicolare attraverso organizzazione come la Federazione, che ben conoscono il mondo del lavoro.
L’importanza della persona resta però cruciale – conclude – la nostra è un’azienda fatta di persone e il nostro compito è motivare l’organizzazione cercando di assicurare a collaboratori e famiglie più benessere possibile. In fondo, un’azienda senza carattere sociale non ha ragione di esistere».
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