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Nuovi centri commerciali, Rinaldi (Italia Nostra): «Sono altre le strutture di cui dovrebbe essere privilegiata la presenza»

ASCOLI - Il presidente della locale sezione torna alla carica («per favorire incontri, relazioni e sviluppo di socialità e idee servono auditorium, centri di ricerca, musei, teatri, cinema e biblioteche») e scrive al sindaco Marco Fioravanti
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Una veduta aerea di Ascoli, a destra Gaetano Rinaldi (in alto) e Marco Fioravanti

 

“Repetita iuvant, ecco ciò che manca al vero sviluppo della città”. Comincia così la lettera che il presidente della sezione di Ascoli di Italia Nostra, Gaetano Rinaldi, ha scritto al sindaco Marco Fioravanti, indirizzano la missiva anche ai presidenti nazionale e regionale di Italia Nostra, Antonella Caroli e Maurizio Sebastiani, e alle Associazioni del territorio che si occupano di cultura e tutela.

 

“Occorre ripetere il famoso motto latino per tornare a parlare delle condizioni di Ascoli, di ciò che si propone e realizza e di ciò che manca. Recentemente – dice Rinaldi – è stata annunciata con grande clamore la realizzazione di nuovi centri commerciali come se quelli già esistenti non fossero sufficienti a soddisfare le esigenze di una popolazione in progressivo calo sia per la grave crisi demografica sia per l’emigrazione dei giovani più dotati e preparati.

 

A più riprese abbiamo riferito quanto affermato dal grande architetto Renzo Piano su ciò che occorre fare e realizzare per rivitalizzare le città , sia che si tratti dei centri storici che dei quartieri di nuova espansione o periferici, accennando anche a quello che si è incominciato a fare nelle città più al passo con i tempi. Si è parlato di città e quartieri dove tutti i servizi essenziali siano raggiungibili a piedi in quindici minuti e non utilizzando le auto. Ebbene – prosegue – per i servizi essenziali non si è parlato mai di centri commerciali anche perché per la soddisfazione delle esigenze soddisfatte da questi centri si dovrebbe tendere a favorire la presenza dei negozi di vicinato che una volta erano l’elemento fondamentale della vitalità e della socializzazione delle comunità presenti nei quartieri.

 

Quali dovrebbero essere invece i servizi e le strutture di cui dovrebbe essere privilegiata la presenza? A parte la realizzazione delle piazze, una volta elemento qualificante della struttura urbana delle città storiche italiane, punto di incontro e socializzazione delle comunità, e delle chiese che fortunatamente sono ancora presenti in numero rilevante nei centri storici e anche nei quartieri periferici. Renzo Piano ha parlato della esigenza di prevedere la presenza di Auditorium, Centri di ricerca, Musei e, aggiungerei, teatri, cinema, biblioteche. Tutto idoneo a favorire incontri, relazioni, sviluppo di socialità e idee. Come indicato a più riprese dalla nostra sezione di Italia Nostra, con la creazione di laboratori utilizzando i tanti edifici e le chiese abbandonate.

 

Ma di tutto questo non si parla, né si propone alcunché. Si ritiene invece – conclude Gaetano Rinaldi – che sia sufficiente la presenza un nuovo centro commerciale, che forse servirà a rubare un po’ di clientela a quelli già esistenti o magari a far chiudere i pochi negozi di vicinato ancora esistenti. Ma di certo non saranno utili per soddisfare le esigenze di socialità e a favorire un solido sviluppo economico e sociale e, forse, anche demografico della nostra città”.


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