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«Niente risorse dalla Regione per gli 80 anni della Liberazione: destra allergica all’antifascismo»

DALLE MARCHE - Il capogruppo del Pd, Maurizio Mangialardi, aveva chiesto di stanziare fondi anche per l’Istituto Storia Marche «a cui servirebbero 50.000 euro, ne hanno stanziati 10.000 decretandone la morte e questo pone una drammatica incognita sul futuro del suo prezioso patrimonio librario e documentario»
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Maurizio Mangialardi

 

Anniversario della Liberazione con le tasche vuote: «Niente risorse per la celebrazione dell’80esimo anniversario della Liberazione e per l’istituto Storia Marche» dice il capogruppo regionale del Pd, Maurizio Mangialardi. La questione, sottolinea il consigliere, è che «la destra marchigiana si conferma allergica all’antifascismo e continua a ignorare quei momenti chiave della storia del nostro Paese come la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo, che sono alla base della nostra democrazia e della Costituzione.

 

Approvare l’emendamento da me presentato questa mattina per stanziare 30.000 euro per finanziare iniziative culturali capaci di rinnovare e divulgare la memoria di chi sacrificò la vita per riconquistare la Libertà e riscattare l’Italia dalla vergogna del fascismo, avrebbe potuto rappresentare un bel segnale di discontinuità. Invece no, anche nelle Marche la destra si ostina a non fare i conti con il proprio passato. Ovviamente depositeremo immediatamente una proposta di legge che corregga questa irrispettosa mancanza che non trova alcuna giustificazione politica e istituzionale».

 

La questione riguarda anche l’Istituto Storia Marche. «Non nutrivo particolari speranze sul possibile ravvedimento della maggioranza – spiega Mangialardi – ma non credevo neppure che si arrivasse all’umiliazione di questa prestigiosa istituzione culturale con un emendamento della Lega che stanzia la misera cifra di 10.000 euro, destinando peraltro tale somma non all’Istituto, ma al comune di Ancona.

 

Avevo chiesto per l’ennesima volta che venisse rifinanziata con adeguate risorse, almeno 50.000 euro, la legge regionale che sostiene da mezzo secolo l’attività scientifica dell’Istituto. Invece i partiti di maggioranza hanno deciso di mettere a bilancio un finanziamento del tutto insufficiente che, di fatto – conclude il consigliere dem – ne decreta la morte e pone una drammatica incognita sul futuro del suo prezioso patrimonio librario e documentario, che rischia ora di andare disperso».


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