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Crollo all’immobile di Via Calatafimi, il Comune: «Le transenne lungo la strada rimosse da ignoti»

SAN BENEDETTO - Dopo la caduta di un frammento dall'edificio, l'Amministrazione assicura che la messa in sicurezza della zona. Se non dovesse essere il privato ad eseguirla, sarà il Comune a farsi carico dei costi
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L’ex fabbrica abbandonata di Via Calatafimi

 

di Giuseppe Di Marco

 

L’episodio di Via Calatafimi, durante il quale è rimasta infortunata una persona a seguito della caduta di un calcinaccio dall’edificio abbandonato, chiama in causa direttamente l’Amministrazione comunale: il vertice di Viale De Gasperi assicura adeguati controlli sull’area, dopo aver ricordato che il mese scorso aveva emanato un’ordinanza per la messa in sicurezza dello stabile.

 

A seguito di un rapporto da parte dei Vigili del Fuoco, il 10 novembre la Polizia Municipale aveva provveduto ad emettere un’ordinanza di divieto di sosta, di fermata e di transito pedonale lungo tutto il tratto della via su cui si affaccia l’immobile. Contestualmente era stata apposta idonea segnaletica e collocate transenne mobili che più volte sono state riposizionate dopo che ignoti avevano provveduto a spostarle.

«Purtroppo – fa sapere il Comune – anche ieri sera le transenne risultavano rimosse: sono state nuovamente collocate al loro posto e nei prossimi giorni si provvederà ad installare delle protezioni meno facilmente amovibili. E questo nonostante il 5 dicembre sia stata emanata un’altra ordinanza del sindaco Antonio Spazzafumo che, sulla base di un sopralluogo congiunto svolto il 27 novembre da Polizia Municipale, Arpam, Vigili del Fuoco, Lavori pubblici e tecnici della ditta specializzata in tema ambientale, si intimava alla proprietà, oltreché di tutelare con opportuni interventi sull’immobile la pubblica incolumità sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista ambientale, di provvedere a mantenere la delimitazione delle aree esterne circostanti e sottostanti l’edificio di proprietà, idonea ad evitare il passaggio di persone al di sotto del fabbricato lesionato».

L’Amministrazione quindi assicura che continuerà a monitorare con estrema attenzione la vicenda, «utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento per indurre la proprietà a far fronte ai suoi obblighi». Questo significa che la messa in sicurezza dovrà essere eseguita per far sì che episodi del genere non si ripetano. Se non dovesse essere il privato a farsi carico dei costi dell’operazione, sarà il Comune a assumerseli.


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