di Maria Nerina Galiè
“Zona 30”, vale a dire il limite di velocità per le auto pari a 30 chilometri orari: vantaggi (maggiore sicurezza per i predoni, diminuzione di rumori ed emissione di sostanze inquinanti) e svantaggi (rallentamento del traffico).
Ma sull’argomento è anche lecito sollevare il dubbio sulla concreta possibilità di far rispettare le regole, per alcune amministrazioni, già hanno difficoltà con i normali controlli. A dirlo è il sindaco di Castel di Lama, Mauro Bochicchio.
Ecco inoltre come si stanno orientando Sergio Loggi, di Monteprandone e Alessandro Rocchi di Grottammare.
ASCOLI – Ad Ascoli la zona 30 è già comparsa nell’ordinanza dirigenziale dello scorso settembre e che riguarda viale dei Platani a Monticelli. Ma c’è anche un progetto pilota che sta trovando attuazione in questo periodo nel quartiere “Luciani”.
E’ il dirigente comunale del servizio Urbanistica Maurizio Piccioni a parlare sull’argomento: «Il progetto rientra in uno più ampio volto a garantire la sicurezza, nelle zone dove c’è una maggiore concentrazione di bambini e anziani, come i parchi, e degli studenti, in un’area dove si trovano 9 istituti superiori.
Il disegno è anche quello di favorire l’utilizzo delle biciclette da parte degli studenti, nella massima sicurezza. Non a caso fuori dalle scuole verranno istallate rastrelliere attrezzate per le bici».
Da qualche giorno in Viale Marconi è stata istituita la sosta a tempo, per contrastare il parcheggio selvaggio, che era un pericolo per i pedoni costretti ad attraversare “alla cieca”, dovendo spuntare tra un veicolo e l’altro, e per i ciclisti.
Si va ora verso la “convivenza” tra auto e biciclette con la realizzazione di “corsie ciclabili”: «Si tratta – precisa il dottor Piccioni – di “condividere” la carreggiata tra auto e bici.
L’apposita segnaletica indicherà lo spazio per le auto e lo spazio, a destra del senso di marcia, per le biciclette.
Il limite di velocità per i veicoli rimarrà di 50 chilometri all’ora.
Le strade interessate saranno Viale Marconi, appunto, poi Viale Rozzi, Via Marini, Viale Indipendenza, la rotatoria della stazione, Via 3 Ottobre.
Saranno invece zona 30 Piazza Immacolata e altre vie del quartiere, come ad esempio Via Alessandria, via Ravenna, Via Milano e Via Vittorio Emanuele Orlando, dove già si dovrebbe viaggiare a velocità molto ridotta per le dimensioni, e nei pressi quindi di scuole e parchi. A braccetto con la zona 30 va anche l’obbligo di dare la precedenza ai ciclisti».
GROTTAMMARE – Corsie ciclabili all’orizzonte anche a Grottammare, dove il sindaco Alessandro Rocchi afferma: «La precedente amministrazione ha approvato un biciplan (una sorta di pianificazione delle piste ciclabili) dove è prevista le realizzazione di diverse zone 30 in prossimità dei luoghi più “sensibili” come le scuole.
E parlo, ad esempio, di via Garibaldi in centro e via Dante Alighieri in zona Ascolani.
Si tratta, al momento di una pianificazione.
Abbiamo un progetto redatto da un professionista, in ragione della possibilità, da nuovo Codice della strada, di realizzare le “corsie ciclabili” all’interno della città e dove passano anche le auto. E proprio lì, a step, realizzeremo le zone 30».
MONTEPRANDONE – «Sono favorevole alla realizzazione di “zone 30”, ma vanno studiate con attenzione perché vanno applicate laddove ci siano contemporaneamente infrastrutture viarie per pedoni, biciclette e autoveicoli», dice il sindaco Sergio Loggi.
«In alcune strade urbane di Monteprandone e Centobuchi – continua il primo cittadino – vige già il limite di velocità di 30 chilometri orari. Si tratta di vie maggiormente frequentate da bambini, ragazzi e persone anziane e in prossimità di luoghi come scuole, parchi pubblici e piazze.
Nello specifico, nel nostro territorio, in prossimità del polo scolastico “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, di Piazza dell’Unità e del Parco della Conoscenza, nel centro urbano di Centobuchi, sarebbero soluzioni da realizzare per tutelare la sicurezza di luoghi ampiamente frequentati a tutte le ore del giorno dalla cittadinanza».
CASTEL DI LAMA – «Il nostro – sono le parole del sindaco Mauro Bochicchio – è un piccolo comune, dove non ci sono strade adatte per istituire la zona 30.
Qui, come in altri enti simili, la vera difficoltà sta nel far rispettare i limiti attualmente in vigore.
I piccoli comuni non hanno risorse, né umane né tecniche, per un vero controllo della velocità se non cambia la normativa.
Vengono messi gli autovelox, è vero e rappresentano un deterrente, ma solo in orario diurno. Servirebbero invece di più la notte, ma noi ad esempio non abbiamo la possibilità di mettere un vigile urbano la notte.
E già “dispendioso” di giorno perché sulle strade provinciali o statali, il Comune deve pagare il personale per il servizio con autovelox per poi dividere l’introito dell’eventuale sanzione con l’ente competente».
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