Mensa scolastica, con l’esternalizzazione si prevede di risparmiare fino a 200.000 euro

Il servizio di refezione, a partire dall’anno prossimo, verrà esternalizzato anche nelle scuole primarie

di Giuseppe Di Marco

Un risparmio compreso fra 100.000 e 200.000 euro è quanto l’Amministrazione comunale ha intenzione di ottenere dall’esternalizzazione delle mense scolastiche, che dovrebbe essere completata per l’anno 2025-2026.

Già a partire dal prossimo, comunque, gli esborsi per il servizio di refezione dovrebbero diminuire sensibilmente: dopo l’esternalizzazione “pilota” del 2023, decisa per le scuole dell’infanzia, la mensa sarà commissionata a cooperative anche nell’anno 2024-2025, e questa volta anche nelle scuole primarie. Il servizio quindi verrà gestito da ditte specializzate, e quindi il Comune non dovrebbe spendere più per il personale, ma solo per l’approvvigionamento delle derrate alimentari. Infine, dall’anno 2025-2026, se le statistiche affrescheranno un risultato economico positivo, l’esternalizzazione diverrà completa, sia per l’acquisto delle materie prime, sia per le spese del personale e le manutenzioni.

I risparmi, in ogni caso, dovrebbero esserci già a partire da ottobre. Anche se il bilancio previsionale è tuttora in fase di stesura, gli uffici comunali hanno già prospettato un ipotetico quadro economico. Nel 2022 il costo di 216.000 pasti è stato di 1.205.000 euro; nel 2024, se la situazione dovesse rimanere invariata, ma la produzione dovesse salire a 240.000 pasti, si arriverebbe ad un costo di 1.409.000 euro.

Gli eventuali benefici dell’esternalizzazione dipendono, nel dettaglio, dai termini economici che verranno inseriti nell’appalto: con una spesa di 6 euro a pasto, si arriverebbe ad un costo di 1.440.000 euro, che si ridurrebbero a 1.320.000 con un esborso di 5,5 euro a pasto e a 1,2 milioni con 5 euro a pasto.