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I sottopassi pedonali di Monticelli, zero manutenzione e sicurezza: meglio chiusi se non si possono adeguare (Foto)

ASCOLI - Ce ne sono tre, lungo la trafficata arteria che taglia in due il quartiere, a ridosso delle fermate dell'autobus. Uno non è accessibile ed è quello di fronte all'ospedale "Mazzoni", il punto maggiormente utilizzato per attraversare la strada, anche da persone anziane, e dove corre anche la corsia di emergenza per ambulanze 
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di Maria Nerina Galiè

 

Sottopassi pedonali nelle arterie maggiormente trafficate dalle auto: riguardo a quelli del popoloso quartiere di Monticelli, ad Ascoli, è lecito chiedersi se il cittadino sia più al sicuro nell’usarli o nell’attraversare la strada.

 

Ce ne sono tre, lungo l’arteria che taglia in due il quartiere, a ridosso delle fermate dell’autobus.

 

Uno è di fronte all’ospedale “Mazzoni”, decorato in street art, ma con il cancello chiuso. Quindi inutilizzabile.

 

L’altro si trova davanti alla rotatoria che conduce alle residenze sanitarie Villa San Giuseppe e Santo Stefano. E’ aperto ma senza illuminazione.

 

Più avanti, procedendo verso Brecciarolo, compare il terzo, in prossimità dello slargo dove si trovano una pasticceria ed alcuni negozi. Questo è con l’imbocco illuminato da un pallido neon.

 

In nessuno dei tre sottopassi ci sono le videocamere. Nei due accessibili non c’è traccia di manutenzione. Si presentano infatti con la pavimentazione in alcuni punti divelta, ed in una caso, la stradina attraverso la quale si accede, è sconquassata.

 

(continua a leggere dopo le foto)

 

 

I sottopassi pedonali aperti non sono utilizzati quasi da nessuno e verrebbe da dire: meglio così.

 

Senza un controllo e con le scale disagevoli per gli anziani, rappresenterebbero un pericolo, per il pedone, maggiore che affrontare la carreggiata, peraltro dotata in quei punti di strisce pedonali e dossi di rallentamento (i dossi non  sono sulla corsia di emergenza per le ambulanze, in quanto costringerebbero l’autista a frenare e sottoporrebbero il mezzo a scossoni pericolosi per le attrezzature ma soprattutto per i pazienti trasportati).

 

In quel punto attraversano i cittadini che devono recarsi nella struttura ospedaliera, arrivando con l’urbano, spesso sono persone anziane.

 

Il sottopasso è invece chiuso e proprio per motivi di sicurezza.

 

Quindi, questi sottopassi, o si rendono funzionali, con telecamere e magari uno scivolo per disabili se non addirittura un ascensore almeno per quello davanti al “Mazzoni”.

 

Oppure che si chiudano tutti, per evitare che diventino luogo dove qualcuno, decidendo di passarci, si imbatta in situazioni spiacevoli.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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