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Ido Perozzi: «Danni per 60 milioni di euro all’agricoltura locale, chiediamo risposte urgenti»

OFFIDA - Incontro del Coordinamento comprendente, oltre alla Vinea, Cia, Confagricoltura, Copagri, in vista dell'incontro che si svolgerà in Regione mercoledì 14. Tra le richieste, tempi veloci per il riconoscimento della calamità naturale determinata dalla peronosfora che ha provocato un crollo nella produzione vitivinicola
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Ido Perozzi presidente Vinea

 

di Pier Paolo Flammini

 

Agricoltura picena, anno zero. Mentre l’Italia e l’Europa sono attraversate da imponenti manifestazioni di protesta degli agricoltori, la situazione sembra critica anche nel Piceno anche per via delle condizioni meteo eccezionali del 2024 che hanno provocato un crollo nella produzione delle aziende vitivinicole. Le piogge eccezionali dei mesi di maggio e giugno infatti hanno impedito i trattamenti abituali, specialmente sui territori collinari, per cui è proliferata la peronosfora, riducendo la produzione del vino in alcuni casi addirittura fino al 100% e in media per il 60% del raccolto.

 

Nella giornata di lunedì 12 febbraio, nella prospettiva dell’incontro regionale di mercoledì 14, si è svolto all’enoteca regionale di Offida un coordinamento territoriale tra diverse organizzazioni agricole, tra cui Vinea, Cia, Confagricoltura, Copagri Lega delle Cooperative, le quali rappresentano circa l’80% delle imprese agricole operanti nella Provincia picena.

 

«La speranza è che questo coordinamento diventi un comitato permanente – spiega Ido Perozzi, storico presidente di Vinea – Perché soltanto con una condivisione allargata potremo rappresentare i nostri problemi e accedere a finanziamenti utili per il territorio».

 

«Abbiamo inviato un documento in Regione con la richiesta di una serie di azioni, a causa della calamità che ha colpito molte aziende a partire dal problema della peronosfora – Il danno calcolato ammonta a circa 60 milioni di euro. Nella giornata di lunedì c’è stato un incontro tra le Regioni e l’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ndr) e mercoledì ci sarà un confronto su questi temi a livello marchigiano». Appuntamento che si preannuncia vivace, considerando lo stato di agitazione che attraversa l’intero settore.

 

Tra i problemi sollevati, nota Perozzi, «i tempi relativi alle domande per ottenere il riconoscimento della calamità naturale. Si dice che le domande potranno essere presentate a partire dal 15 aprile: mancano ancora due mesi e altri ne sono trascorsi, mentre i tempi si dilungano le aziende vitivinicole stanno pagando i loro impegni, a partire dai mutui, senza aver incassato o con ricavi di molto inferiori. Il blocco delle rate dei mutui deve essere immediato».

 

Il coordinamento piceno chiede, tra le altre cose, una gestione efficace ed efficiente dei fondi, soprattutto a livello locale, la moratoria sui mutui, l’abbattimento dei contributi per i lavoratori agricoli. La palla, ora, alla Regione.

 

 


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