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Atletico Ascoli contro L’Aquila, terza forza del campionato

SERIE D - Dopo la sosta, un'altra grande sulla strada della squadra di mister Seccardini, che torna al "Don Mauro Bartolini" contro una delle pretendenti alla vittoria finale del girone. In difesa manca Feltrin, gli altri tutti a disposizione
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L’allenatore Seccardini

 

di Lino Manni

 

Febbre a 40 per l’Atletico Ascoli che domani, domenica 18 febbraio, dopo la sosta si torna a giocare in casa contro una delle pretendenti alla vittoria finale. Alle ore 14,30 al “Don Mauro Bartolini” affronta l’Aquila, terza forza del campionato, in lizza per la vittoria finale.

 

Gli abruzzesi in classifica sono infatti a quota 40 punti, quattro in meno della coppia capolista formata da Samb e Campobasso. Una squadra che probabilmente anche contro l’Atletico cercherà di fare bottino pieno per restare nelle primissime posizioni. Ma i bianconeri, che in classifica sono a quota 25, non tremano e ancora una volta vorranno dimostrare il loro valore. Anche l’Atletico Ascoli non può permettersi ulteriori fermate. La sconfitta di Monterotondo è ormai alle spalle, ma poi con le grandi gli stimoli aumentano ed ha sempre fatto bene.

 

«L’Aquila non ha bisogno certo di presentazioni – dice l’allenatore Simone Seccardini– con l’arrivo del nuovo mister Cappellacci gli aquilani hanno perso solamente in trasferta a San Benedetto. Sarà una gara impegnativa ma stimolante, tra due squadre che cercheranno di arrivare ad ottenere un risultato favorevole passando per una buona prestazione e un gioco propositivo».

 

Buone le intenzioni del timoniere bianconero che tuttavia non nasconde le insidie che riserva ogni partita a prescindere dalla squadra. Partite spesso decise dalle giocate dei singoli. Ancora una volta mister Seccardini dovrà fare a meno del difensore centrale Feltrin. Per il resto tutti a disposizione. In avanti l’imbarazzo della scelta. A dirigere la gara è stato designato il ligure Federico Tassano di Chiavari, assistenti la coppia toscana formata da Marco Alfieri di Prato e Roberto Palermo di Pisa.

 


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