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Imprese, Terzo Settore e territorio: ecco un nuovo modo per aiutare attività socialmente utili e aziende a crescere insieme

PUO' SEMBRARE la scoperta dell’acqua calda ma in realtà quello che sta usando Daniele Bucci, titolare di una piccola impresa dell’ascolano, è un modo semplice ed efficace per creare sinergie tra operatori economici e Terzo Settore. Con vantaggi per tutti
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Il pieghevole Aism in distribuzione questi giorni

 

Se abitate nella città di Ascoli Piceno, vi sarà capitato di trovare nella vostra cassetta postale un piccolo folder arancione della sede ascolana dell’Aism, la principale Associazione Italiana che si occupa di lottare contro la Sclerosi Multipla. Forse ci avrete fatto caso perché è un momento insolito per vedersi recapitare un invito a dare una mano a chi si impegna ogni giorno per il bene degli altri. Di solito, il momento migliore è quello delle Feste, in cui tutti sembriamo essere più disponibili ad una piccola donazione. Ma stavolta il messaggio che si nasconde dietro quel pieghevole è un po’ differente.

 

Che cosa ci sia di strano in queste due paginette arancioni lo chiediamo a Daniele Bucci, che da più di 10 anni ha un’agenzia di servizi funerari e che è colui che questo messaggio l’ha concepito.

 

«È un’idea che mi è venuta qualche tempo fa parlando con Adriano Vespa, il presidente della sezione ascolana dell’Aism. Si discuteva dell’attività dell’associazione che stava spostando gli uffici e si preparava al nuovo anno con un carico maggiore di iniziative e la necessità di far conoscere un po’ di più il proprio lavoro. C’erano da stampare i soliti 2.000 dépliant con i nuovi indirizzi, da dare durante meeting ed incontri: “Ma perché farne solo 2.000? Io devo investire qualche soldo in promozione, facciamone 10 volte tanti e vediamo se aumentano coloro che possono dare una mano all’associazione.” E così abbiamo fatto».

 

Daniele Bucci di Onoranze Funebri Bucci

 

Una sponsorizzazione, insomma. Non ci sarebbe niente di nuovo.

 

«Di nuovo c’è che qui non si tratta di trovare risorse aggiuntive ad un budget pubblicitario: si tratta di indirizzare quello che già si è previsto di assegnare a quelle iniziative ad un fine sociale. Pensi se tanti piccoli imprenditori come me, prendessero quei pochi soldi (sempre meno, purtroppo) che destiniamo a farci pubblicità per veicolare un messaggio di un’associazione e moltiplicarne l’efficacia».

 

 

Beh, in effetti è un vantaggio per entrambi. Non ha paura di essere accusato della famigerata “carità pelosa”? “Il bene si fa ma non si dice”, recita un vecchio adagio.

 

«Io non faccio carità, non faccio di quella beneficienza ‘curiosa’ di cui, di questi tempi, si discute su ogni organo di informazione. Investo in progetti il cui scopo è accrescere l’attenzione su azioni socialmente efficaci: perché non far confluire risorse che comunque utilizzerei in ogni caso, verso queste azioni? Chi fa del bene e lo tiene per sé, fa una grande cosa; chi fa del bene e sprona gli altri a farlo, pubblicamente, mette la propria faccia oltre alle parole. Di questi tempi l’impegno, in prima persona, conta più del denaro».

 

Ma perché proprio l’Aism?

 

«Io seguo l’Aism da quando ho iniziato la mia attività, ho sempre dato una piccola mano, una minuscola parte del mio lavoro, ogni anno va ad Aism. Molto è dipeso dal fatto che conosco bene le persone che sono in Aism, conosco la loro storia, so con quanta costanza e trasparenza operano. Inoltre il mio lavoro mi mette in contatto, quasi quotidianamente, con l’Umanità nel momento più triste, quello in cui viene a mancare; la sento quasi come una necessità, quella di dare una mano anche prima che questo avvenga. Ed infine, la Sclerosi Multipla è una malattia odiosa perché colpisce un gran numero di persone (quasi 2 ogni 1000) e generalmente ci colpisce nei momenti in cui una donna o un uomo si trovano al massimo della vitalità fisica e mentale, quando siamo fuori da un’età spensierata e cominciamo a costruire progetti di vita».

 

Dirigenti e collaboratori della Sezione Aism di Ascoli Piceno

 

E quindi pensa che questo, che mi pare di capire sia un esperimento, possa essere riprodotto anche da altri?

 

«Dico solo che questa mi sembra un’opportunità. Quando dobbiamo destinare dei fondi a qualche iniziativa promozionale che comunque faremmo, perché non chiediamo a chi sta sul territorio ed opera per il bene di tutti, se quell’investimento non può essere condiviso? In fondo di occasioni come queste ce ne sono tantissime e non serve neanche chissà quale progettualità. Ogni associazione filantropica, per far conoscere il proprio lavoro e offrire servizi, deve farsi conoscere: non può investire in promozione proprio quelle risorse che le servono per offrire quei servizi».

 

E inoltre sul territorio si arriva ad avere anche informazioni più precise su come un’associazione opera.

 

«Questo è un effetto positivo ulteriore. In piccole realtà in cui si conoscono quasi tutti, non è difficile sapere come si comporta un ente o un’istituzione: bisogna solo privilegiare chi lavora bene e con passione. Il controllo è una parte importante di ogni iniziativa economica; ma è importante anche quando le finalità sono sociali, perché ci permette di essere sempre focalizzati sul risultato, che in questo caso è forse più importante perché non è solo un’utilità di tipo economico».

 

Per chi non ricevesse il folder vogliamo ricordare come dare una mano all’Aism?

 

«Certo. La sezione ascolana dell’Aism si trova in Corso Mazzini 54, il numero di telefono è lo 0736.263636 e la mail aismascolipiceno@aism.it.

Potete scaricare il folder direttamente dal nostro sito https://www.onoranzefunebribucci.it/aism/. Il sito dell’Aism Nazionale è molto semplice: https://aism.it/

 


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