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Un anno fa lo sbarco dei migranti ad Ancona: anche i poliziotti di Ascoli collaborano all’individuazione e all’arresto dello scafista

ALL'ALBA sono scattate le manette ai polsi dell'uomo indicato da numerosi migranti i quali, nel corso di dieci mesi di indagini, anche in ambito internazionale, sono stati ascoltati dalla Polizia. In campo personale della Squadra Mobilie e delle Volanti
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La Questura di Ascoli

 

Squadra Mobile e Volanti della Questura di Ascoli hanno collaborato con i colleghi della Sezione investigativa di Ancona del Servizio Centrale Operativo all’alba di oggi, martedì 20 febbraio, arrestando uno straniero al quale vengono contesati reati in materia di immigrazione clandestina.

 

Il provvedimento è l’epilogo di un’inchiesta che nasce dalle dichiarazioni dei migranti che sbarcarono nel febbraio 2023 al porto di Ancona. Gli sbarchi furono diversi, tra questi quello successivo a uno dei soccorsi compiuti dalla nave “Geo Barents” a largo delle coste libiche.  

 

Le indagini sono durate quasi un anno, con numerosi accertamenti svolti anche in ambito internazionale, fino ad individuare dati, informazioni ed elementi riconducibili a soggetti coinvolti nell’organizzazione dei viaggi dei migranti sulla rotta Egitto-Libia-Italia.

 

La Polizia in questi mesi ha ascoltato la gran parte dei migranti “dirottati” sulle coste delle Marche, fino a risalire a chi svolgeva il ruolo del cosiddetto “scafista”.

 

Una volta individuato, è scattato l’arresto e le accuse sono di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e di aver trasportato molteplici migranti in mare aperto fino ai soccorsi della nave dell’ONG con l’aggravante dell’esposizione a pericolo per la vita di numerose persone, trasportate a bordo di un’imbarcazione priva di ogni necessaria dotazione di sicurezza, del tutto inadeguata in relazione al numero di persone trasportate.

 

Dalle indagini non emergono indicatori che attestano l’appartenenza dell’odierno fermato ad una rete criminale dedita alla tratta di persone.


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