A Villa Pigna la rotatoria della discordia, per l’opposizione è la “rotonda elettorale”

Il famigerato incrocio di Villa Pigna, teatro di una infinità di incidenti stradali, alcuni purtroppo anche con esito mortale

«Il cliché elettorale si ripete implacabile nel comune di Folignano dove le recenti dichiarazioni del sindaco Terrani hanno come fulcro la tanto discussa rotatoria a Villa Pigna Bassa. Ormai questa infrastruttura è diventata poco più di un’arma politica».

Prosegue a Villa Pigna la diatriba che da anni esiste intorno alla ormai famigerata rotatoria lungo la Statale 81 Piceno Aprutina, confine, o terra di mezzo, i cui attori protagonisti sono i Comuni di Folignano e Ascoli, la Provincia di Ascoli e l’Anas.

A scagliare l’attacco è di nuovo l’opposizione del Consiglio comunale di Folignano, che ripercorre sinteticamente la storia. «Il progetto – scrive in una nota – è nato da una convenzione firmata nel 2015 tra i Comuni di Ascoli e Folignano, la Provincia di Ascoli e l’Anas, era supportato da un finanziamento regionale ottenuto grazie all’interessamento della giunta provinciale di 300.000 euro. Tuttavia il 12 agosto 2020, questo finanziamento è stato revocato a causa del mancato avvio dei lavori nei tempi previsti».

«Ora – proseguono i membri della minoranza – dopo anni di silenzio e a pochi mesi dalle elezioni, il sindaco decide di riaccendere i riflettori sull’argomento suscitando non pochi dubbi e scetticismo tra la popolazione. Il Comune di Ascoli, infatti, prima di dare il via all’iter amministrativo dovrebbe occuparsi degli espropri dei terreni necessari visto che l’area destinata alla rotatoria non è di proprietà comunale».

«Come forze di opposizione – la conclusione – ci battiamo da sempre affinché venga garantita la sicurezza dell’incrocio in questione, sottoponendo ciclicamente la problematica all’Amministrazione comunale. Il sindaco e la sua giunta hanno sempre ribadito che la realizzazione della rotatoria non fosse considerata un’opera prioritaria. Ora, a pochi mesi dal voto, apprendiamo questo repentino cambio di rotta che appare come l’ennesimo tentativo di illudere i cittadini in vista delle elezioni, confermando purtroppo una tendenza a promettere molto più di quanto si riesca poi a realizzare con fatti concreti».

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