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Tombini sempre occlusi in Riviera, basta una piccola pioggia a far riemergere un grosso problema

SAN BENEDETTO - In numerose strade l’acqua caduta lunedì non riesce ad essere smaltita correttamente per intoppi nelle caditoie. Tornano sul banco degli imputati le pulizie e le manutenzioni 
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Alcuni tombini (occlusi) della città

 

di Marco Braccetti

 

Dalle acque venute giù dopo una pioggia non particolarmente forte, emerge nuovamente un problema serio per San Benedetto. Ossia quello della (scarsa) manutenzione di tombini. Nella giornata di lunedì, è bastata una precipitazione tutt’altro che eccezionale per mandare in tilt diverse caditoie lungo il territorio sambenedettese.

Hai voglia, infatti, a fare costosissimi nuovi impianti anti-allagamenti. Se l’acqua viene fermata sulla strada da occlusioni e tappi vari, ogni sforzo di ingegneri e tecnici è vano. Stavolta, la Riviera s’è salvata poiché la pioggia è stata piuttosto leggera. Ma le bizze del tempo sono mutevoli e si va verso l’estate: periodo di temporali tanto brevi quanto intensi.

La domanda è questa: come reagirà la città alla prossima bomba d’acqua? In più punti della città ci sono residenti o commercianti che lamentano carenti pulizie dei tombini. Un problema che si trascina da molto tempo. Lo scorso anno, il caso era sbarcato anche in Consiglio comunale, con i consiglieri di minoranza Canducci e Marchegiani che addirittura chiedevano al Comune di diffidare formalmente la “PicenAmbiente”. A loro dire, infatti, la pulizia del centro dopo le mattinate di mercato non verrebbe fatta nel migliore dei modi. La loro tesi: troppi residui lasciati in strada che, in caso di pioggia, finiscono subito ad ostruire i tombini.

L’Amministrazione, per bocca del vice sindaco Capriotti, ha glissato su questo punti, sottolineando che il lavoro di “PicenAmbiente” è tenuto sotto stretto controllo e che, in ogni caso, è prevista una pulizia annuale di tutti i tombini. «Mai visti pulire i tombini davanti alla mia attività» ribatte però arrabbiato un esercente di Via Calatafimi che chiede più impegno da parte degli addetti ai lavori.

Intanto, è rimasto solo nel mondo delle promesse quel “Piano straordinario di disostruzione e lavatura dei tombini”, più volte annunciato dalla precedente amministrazione. Obiettivo del Piano: contribuire ad abbassare nettamente il rischio-allagamenti, visto e considerato che caditoie e chiusini rappresentano la prima linea di difesa in caso di pioggia. Un Piano che sarebbe costato sui 400.000 euro, per intervenire più volte sugli oltre 9.000 tombini presenti in città.

 


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