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Contrasto al disagio giovanile, al via il progetto “R.O.A.D.”

ASCOLI - Finanziato dalla Fondazione Carisap, partirà a maggio a Grottammare ed è destinato ai ragazzi dagli 11 ai 17 anni e alle famiglie. Ecco tutte le attività in programma
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di Elena Minucci

 

Rafforzare le relazione interpersonali dei giovani minacciate dall’ individualizzazione, da nuove forme di dipendenza e dall’ isolamento sociale. Questo è l’obiettivo di “R.O. A.D. – Ragazzi Oggi Adulti Domani” della cooperativa sociale “Il Faro” che da anni svolge azioni di supporto a ragazzi in un’ottica di prevenzione educativa.

L’iniziativa, realizzata grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli, con il sostegno del Comune di Grottammare e la collaborazione dell’Associazione nazionale “Di.Te.” e “Caleidoscopio” intende migliorare le relazioni familiari e la capacità di autogestione dei genitori. E’ stata presentata oggi, venerdì 22 marzo, alla Bottega del Terzo Settore di Ascoli.

Infatti, secondo una ricerca condotta da “Skuola.net”, insieme al team di psicologi e psic, più di 6 giovanissimi su 10 sostengono di soffrire di una qualche forma di disagio dovuto proprio al contesto in cui vivono.

Il progetto che si svilupperà nell’arco di venti mesi, prenderà il via a maggio ed avrà l’obiettivo di intercettare, ascoltare e orientare circa 100 giovani e 20 famiglie del territorio di Grottammare.

La sfida sarà quella di andare incontro ai tanti ragazzi che vivono situazioni di disagio, intercettandoli nei loro luoghi di ritrovo e interesse come per esempio nelle piazze, bar o parchi e presso i presidi educativi formali come le scuole, proponendo laboratori socio-ricreativi itineranti, momenti di ascolto e di orientamento, indirizzandoli verso proposte socializzanti ad alto valore educativo e verso i servizi già attivi sul territorio come l’Informagiovani.

Numerose saranno le attività che verranno svolte: dal servizio di educativa di strada ai laboratori itineranti come street art, teatro sociale e musica, fino allo sport con workshop di judo e difesa personale per ragazze, e incontri di danza hip-hop, ai tanti laboratori di orientamento motivazionali all’interno delle scuole del territorio, sportelli di ascolto psicologico ed incontri formativi di supporto alla genitorialità.

Marcello Naldini, presidente della cooperativa sociale “Il Faro”: «Quando progetti come questi riescono a creare una rete forte e coesa tra enti non profit, istituzioni e associazioni, che collaborano per affrontare le sfide sociali più urgenti, a beneficiarne non sono solo ragazzi e ragazze, ma l’intera comunità, il nostro sogno è quello di continuare a nutrire iniziative che sappiano creare concrete strategie educative per ogni singolo individuo e prevenire stati di bisogno sociale».

Martina Sciarroni, consigliera comunale di Grottammare con delega alle Politiche giovanili, Pari opportunità e Intercultura: «I recenti fatti di cronaca ci confermano che ad oggi i giovani hanno bisogno di un sistema integrato tra le diverse agenzie educative e una rete sociale di accoglienza. È per questo motivo che abbiamo lavorato per dare concretezza a una visione di società che consideri i giovani come il presente e non solo il futuro, che dia a loro gli strumenti giusti per conoscersi meglio e meglio conoscere il contesto che li circonda. Sappiamo che la grande sfida di oggi è conquistare la loro fiducia e il loro interesse, e proprio per raggiungere questo obiettivo cerchiamo di stringere sinergie con i professionisti coinvolti in questa progettazione».

Manuela Gaspari, responsabile Servizi socio-educativi de “Il Faro”: «Crediamo fortemente nel progetto e ringraziamo la Fondazione Carisap per aver deciso di sostenerci. Fondamentale per noi è stata la sinergia con la rete associazionistica territoriale e con il Comune di Grottammare. Abbiamo immaginato insieme un percorso che possa rispondere alla crescente difficoltà di intercettare e coinvolgere preadolescenti ed adolescenti e le loro famiglie facendo uscire il Servizio Informagiovani nel territorio per stringere maggiori sinergie con gli altri enti istituzionali e con le associazioni, per indirizzare i giovani verso proposte socializzanti ad alto valore educativo e sostenere le famiglie nelle funzioni genitoriali».

Giuseppe Lavenia, presidente dell’Associazione nazionale dipendenze tecnologiche, Gap e Cyberbullismo: «Le nuove tecnologie, incluso il cellulare, non dovrebbero essere demonizzate in modo indiscriminato rappresentano strumenti preziosi che semplificano la vita in molteplici modi, facilitando il contatto con gli altri, accelerando la routine quotidiana e talvolta persino salvando vite. Tuttavia, è importante considerare anche i rischi associati, come le tentazioni dannose che possono portare alla dipendenza. Eventi e iniziative come questi sono fondamentali per la sensibilizzazione e la promozione del benessere tra i giovani, obiettivi che la nostra Associazione Di.Te. sostiene pienamente e intende perseguire con ancora maggiore impegno».

Chiara Santarelli di “Caleidoscopio”: «Grazie a questo progetto proponiamo una settimana di formazione per soggetti fragili e non, in età adolescenziale. Siamo contenti che con si possa lavorare insieme agli altri enti per far partecipare sempre di più i giovani alle attività che la città e le varie realtà propongono. Pensiamo infatti che il teatro possa essere sempre molto utile e formativo durante la fase di crescita. Grazie a questa opportunità, continuiamo con entusiasmo a offrire possibilità di apertura ai giovani, attraverso la pratica artistica».


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