di Pier Paolo Flammini
Una grande emozione. Questa mattina alle ore 11 è stata inaugurata alla Palazzina Azzurra la mostra “Poldismo e…” di Vincenzo Mollica (curata dall’amico Vittorio Ciarrocchi) un viaggio attraverso i suoi disegni (da lui chiamati “scarabocchi”) ma anche alcuni dell’amico Andrea Pazienza, grande fumettista tra gli anni ’70 e ’80 nato a San Benedetto.
Numeroso il pubblico presente per ascoltare le parole dello stesso Mollica, accompagnato dal sindaco Antonio Spazzafumo e dall’assessore alla Cultura Lia Sebastiani. Nella serata di venerdì sempre Mollica aveva presenziato al Teatro Concordia per lo spettacolo “DoReCiakGulp!“, dal nome della sua celebre rubrica culturale sul Tg1. Mollica, tra l’altro, ha un rapporto stretto con San Benedetto, proprio per l’amicizia coltivata nel tempo con Andrea Pazienza: così nella mostra sono esposti alcuni disegni di Pazienza, raffigurante un Mollica un po’ “papero” alla Disney, e anche un disegno di Mollica proprio su San Benedetto, con il Faro in primo piano (l’autore, durante l’inaugurazione, ha dichiarato che regalerà l’opera al Comune).
«Questa mostra è il racconto di un cronista impressionista e impressionabile – ha affermato Mollica, con grande lucidità – Questa sarà la mia ultima mostra, poi potrò andare in giro come uno scarabocchiatore cieco» ha aggiunto, con un po’ di ironia, chiamando “scarabocchi” le sue opere, per non definirsi disegnatore o fumettista. “Poldismo e…” dal nome di Poldo Sbaffini, personaggio di Braccio di Ferro: Poldo è il vero personaggio di classe, con pensieri libertini e un sorriso smarrito, ha detto Mollica, che oltre che al Poldismo si rifà al Boopismo, ovvero a disegni in omaggio all’altro personaggio dei fumetti di inizio ‘900 Betty Boop. E proprio Poldo è un trait d’union anche tra Mollica e Pazienza: Se notate le gambe dei personaggi di Pazienza, spesso erano ispirate al tratto di Segar, disegnatore di Braccio di Ferro.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 5 maggio.
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